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23 - USA ed Europa occidentale dagli anni ’50 agli anni ’80


        IL GIAPPONE TERZA POTENZA MONDIALE
        Nonostante la sconfitta nel secondo con-  rie ed economiche. Gli zaibatsu (v. cap 7)
        flitto mondiale, a partire dagli anni ’50 il  furono eliminati, ma gli industriali ebbero
        Giappone riuscì a conquistare il ruolo di  facoltà di riunirsi sotto altra veste legale,
        grande potenza economica. A renderne  tornando presto a ricoprire un ruolo fon-
        possibile il successo contribuirono in mo-  damentale. Firmata la pace definitiva con
        do determinante gli aiuti americani; gli  gli USA nel 1951, il Paese conobbe un’e-
        USA, infatti, vollero fare dell’ex-nemico un  spansione economica senza precedenti,
        valido e fedele alleato. Sotto la gestione  incentivata anche dalla Guerra di Corea
        del generale statunitense MacArthur  che fece destinare ingenti commesse sul-
        (1945-1951), a Tokyo fu imposta una co-  l’industria e portò il Giappone a divenire
        stituzione di tipo occidentale. La forma di  la terza potenza economica mondiale già
        governo divenne quella della monarchia  negli anni ’60. Tra il 1950 e il 1960 le re-
        costituzionale a regime parlamentare.  dini del governo furono quasi sempre in
        Vennero attuate importanti riforme agra-  mano a coalizioni liberaldemocratiche.


      ticomunisti in Afghanistan). Nel 1985, l’avvento di Gorbacˇëv a
      capo dell’Unione Sovietica pose le basi per una svolta nei rap-
      porti tra le superpotenze.
      L’Europa occidentale
      In Inghilterra i laburisti vinsero le elezioni del 1945 con un pro- L’Inghilterra
      gramma di nazionalizzazione di importanti settori economici e di da Churchill
      sviluppo del Welfare State (sicurezza sociale, sanità pubblica, pen- alla Thatcher
      sioni ecc.). Dal 1951 al 1966 tornarono a governare i conservato-
      ri (Churchill, Eden, MacMillan), seguiti da un governo laburista
      (Wilson). Nel 1970 scoppiò la drammatica insurrezione dell’Ir-
      landa del Nord (Ulster) a opera delle minoranze cattoliche, de-
      stinata a protrarsi per un ventennio. Nel 1979, con un program-
      ma teso a porre fine alle gravi agitazioni sociali, divenne primo mi-
      nistro Margaret Thatcher (conservatori) che lanciò una politica
      all’insegna del neoliberismo e della limitazione dello stato socia-
      le. La “lady di ferro” (così definita per i suoi atteggiamenti intran-
      sigenti) restò al potere per tutti gli anni ’80. La Francia, guidata La Francia gollista
      negli anni ’60 dal generale De Gaulle, coltivò ambizioni di grande
      potenza, dotandosi di armamenti nucleari e uscendo dagli orga-
      nismi militari della NATO. Nella primavera del 1968 un’ondata di
      agitazioni studentesche e operaie sembrò minare la fiducia nel
      presidente, che fu tuttavia riconfermata nelle elezioni di giugno.
      De Gaulle si dimise, però, nel 1969 per l’esito negativo di alcuni
      referendum sulla riforma regionale e del Senato. Gli succedette
      Georges Pompidou, in carica fino al 1974, che ne continuò la po-
      litica, così come Valéry Giscard d’Estaing, all’Eliseo fino al 1981.
      In quell’anno fu eletto presidente il socialista François Mitterrand.
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