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segregazione razziale, si dimostrò favorevole al contenimento
delle spese militari e avviò un piano di aiuti economici e milita-
ri ai Paesi del Medio Oriente. Alle elezioni del 1960, John Fitz-
gerald Kennedy (1917-1963), candidato democratico, vinse di
misura contro il repubblicano Richard Nixon (1913-1994). Suo
obiettivo fu di rilanciare il progresso economico, culturale e ci-
vile del “sogno americano”. Ma il suo mandato fu caratterizzato
soprattutto dalle tensioni internazionali. In Europa dovette as-
Kennedy: sistere alla costruzione del muro di Berlino (1961), voluto dal-
gli insuccessi l’URSS per impedire ai Tedeschi dell’est di fuggire a ovest; in
in politica estera America Latina, dopo aver varato un piano di aiuti, osteggiò l’in-
staurazione del regime comunista di Castro a Cuba, rischiando
La crisi di Cuba di provocare un conflitto atomico con l’URSS, che aveva pro-
gettato di installare nell’isola delle basi missilistiche (1962). So-
lo un accordo in extremis fece rientrare l’allarme. Una decisio-
ne gravida di conseguenze fu il progressivo impegno militare in
Vietnam, dove era iniziata una guerra civile tra comunisti del
nord e filo-occidentali del sud. Sul fronte interno agì per favori-
re l’integrazione dei neri e l’estensione dei diritti civili, ali-
mentando però forti contrasti. Kennedy fu assassinato a Dallas
L’assassinio il 22 novembre 1963: le responsabilità dell’attentato non furo-
di Kennedy no mai pienamente accertate. La presidenza passò allora al vi-
cepresidente Lyndon B. Johnson che da un lato operò in sen-
so riformistico, dall’altro dovette gestire il crescente coinvolgi-
La guerra in Vietnam mento americano in Vietnam. Questa guerra travolse Johnson
che nel 1969 non si presentò alle elezioni. Gli succedette Richard
Nixon, che risolse il nodo Vietnam (nel 1973 ordinò il ritiro del-
le truppe americane; la guerra terminò nel 1975 con la capito-
Nixon: dai successi lazione del sud). Nixon inaugurò poi un periodo di dialogo con
iniziale al Watergate l’URSS (accordo SALT 1, per la limitazione delle armi nucleari,
maggio 1972). Rieletto nel 1972, al culmine della sua fama do-
vette dimettersi (agosto 1974), per aver favorito un’azione di
spionaggio politico (scandalo Watergate). Gerard Ford gli suc-
Carter presidente cedette per due anni e nel 1976 fu Jimmy Carter (n. 1924), de-
mocratico, a salire i gradini della Casa Bianca. In politica estera
portò Egitto e Israele a siglare la Pace di Camp David (1978) e
concluse la normalizzazione dei rapporti con la Cina (1979). Il
suo prestigio precipitò nel settembre 1980, quando, in seguito
al colpo di Stato dell’ayatollah Khomeini in Iran ordinò un fal-
limentare blitz per liberare il personale americano prigioniero
nell’ambasciata di Teheran (aprile 1980). Dal 1981 fu presiden-
Reagan te il repubblicano Ronald Reagan (1911-2004). Egli si impegnò
e la reaganomics per favorire l’economia restringendo l’intervento pubblico e ri-
ducendo le tasse (reaganomics). In politica estera in un primo
momento risolse di mantenere un atteggiamento di aperta con-
trapposizione all’URSS (progetto di scudo stellare, aiuti agli an-
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