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      22      La fine del colonialismo,

              la nascita del Terzo Mondo



      A partire dagli anni ’50 ebbe inizio quel processo storico noto come
      decolonizzazione: con esso numerose regioni dei continenti extra-europei
      conseguirono l’indipendenza abbandonando l’umiliante status di colonie.
      Non si trattò di un processo indolore: al contrario, spesso sfociò in crisi
      e guerre sanguinose. I nuovi Stati ebbero fin dall’inizio un’esistenza difficile:
      quasi nessuno di essi poteva contare su elite locali che avessero maturato
      significative esperienze politiche o nel campo dell’amministrazione pubblica.
      Un tentativo dei nuovi Stati di elaborare una visione strategica comune
      si ebbe con la Conferenza di Bandung (aprile 1955), dove convennero
      rappresentanti di 29 Paesi afro-asiatici (tra i quali anche Cina e Giappone).
      Dopo il mondo occidentale, basato sulla democrazia e sull’economia
      di mercato, e il mondo socialista, dove la dittatura del partito unico
      controlla attraverso lo Stato tutti i mezzi di produzione, si affacciava
      quindi sul palcoscenico della storia il Terzo Mondo, caratterizzato
      da un preoccupante grado di sottosviluppo economico e sociale.


      Il Vietnam
      Mentre il mondo era impegnato nella ricostruzione post-belli-
      ca e la “guerra fredda” vedeva le democrazie occidentali fron-
      teggiare i regimi comunisti, a partire dal 1954 la scena inter-
      nazionale fu dominata da un’escalation militare in Vietnam.
      Nella regione, controllata da decenni dai Francesi (v. cap. 10),
      i guerriglieri comunisti vietminh agli ordini del generale Giap
      riuscirono nell’intento di conquistare la piazzaforte di Dien-  La disfatta francese
      Bien-Phu, giudicata inespugnabile (7 maggio 1954). Alla fine
      di giugno i Francesi erano in rotta: si giunse così a un armisti-
      zio tra le parti in guerra, siglato durante la Conferenza di Gi-  Ginevra: sancita la
      nevra (21 luglio 1954). Con esso si stabilì la divisione del Viet-  divisione del paese
      nam in due parti lungo la linea del 17° parallelo: il nord fu af-
      fidato alla sfera d’influenza sovietica, il sud a quella americana.
      L’accordo prevedeva che il Paese venisse riunificato dopo li-
      bere elezioni indette per il 1956, ma gli USA, temendo una vit-
      toria comunista, rifiutarono l’intesa di Ginevra e favorirono l’in-
      sediamento di un governo filoccidentale nel sud (1955), gui-
      dato dal cattolico Ngô Dinh Diem. La tensione tra Vietnam del
      Nord e Vietnam del Sud passò da uno stato di guerriglia laten-
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