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     L’età contemporanea

                    coraggianti successi, ma dimostrando di voler estromettere dal
                    potere gli “alleati” comunisti. È quanto accadde nel marzo-apri-
     Shanghai:      le 1927 a Shanghai, città operaia: mentre le truppe di Chang si
     la repressione   avvicinavano a essa, la popolazione operaia, senza attenderne
     anticomunista  l’arrivo, intraprese una propria rivoluzione (18-22 marzo). La
                    reazione della borghesia cinese fu dura e quando le truppe na-
                    zionaliste fecero il proprio ingresso nella città soffocarono nel
                    sangue ogni velleità insurrezionale. Fatti ancora più sanguino-
                    si avvennero poco dopo a Canton dove una milizia proletaria
                    fu annientata (8000 vittime). Chang il 28 giugno 1928 conqui-
                    stò Pechino.
                    Le ambizioni giapponesi sulla Cina
                    e gli esordi di Mao
     Il Giappone mira   Contrariamente agli Occidentali che vedevano con favore il re-
     alla Cina      gime di Chang, il Giappone gli era del tutto contrario. L’Impe-
                    ro nipponico, infatti, riteneva di dover sottoporre la Cina a una
                    vera e propria dominazione coloniale per poter salvaguardare
                    i propri interessi economici. In questa ottica si inquadrano l’in-
                    tervento diretto giapponese nel 1931, l’instaurazione del Regno
                    fantoccio del Manciukuò nel 1932 e la successiva penetrazione
                    nella Cina settentrionale. Di fronte alla potenza nipponica an-
                    che Chang, preoccupato di impedire l’avanzata comunista nel
                    Paese, si rassegnò e nel 1936 si piegò all’influenza di Tokyo. In-
                    tanto nel partito comunista cinese emerse la figura di Mao Tse-
     Mao Tse-tung   tung (1893-1976), deciso a guidare il riscatto delle masse po-
     e la rivoluzione  polari partendo dalle campagne. Come Lenin, dunque, elaborò
     contadina      un progetto di rivoluzione proletaria e contadina, poggiando i
                    primi pilastri del suo nuovo ordinamento, creando focolai co-
                    munisti in vari punti del Paese.

                    Mao: dal governo di Kiang-shi
                    alla presa del potere
                    Le idee di Mao fecero presto breccia, ma la repressione del 1928
                    a opera del Kuomintang ridimensionò i progetti del PCC. Il lea-
                    der rivoluzionario, però, non si arrese: sfuggito ai nazionalisti
                    insieme al capo militare Chu Te e ad alcune unità dell’Armata
     La Repubblica   rivoluzionaria, fondò nella regione del Kiang-shi un governo
     di Kiang-shi   d’impronta sovietica (Repubblica dal novembre 1931). Poco do-
                    po, nell’aprile 1932 dichiarò guerra al Giappone. Nel frattem-
                    po, preoccupato dall’ascesa del movimento comunista, Chang
                    Kai-shek ordinò cinque campagne di annientamento. Le prime
                    quattro non ebbero successo, la quinta, attuata con grande di-
                    spiegamento di mezzi, portò all’accerchiamento delle forze co-
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