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20 - Il secondo dopoguerra


        LA GUERRA DI COREA
        In seguito agli accordi intercorsi tra le  zionato ad abbattere il regime di Ree (ar-
        grandi potenze dopo la Seconda Guer-  rivò fino a Seul): Truman, allora, ordinò
        ra Mondiale, la Corea fu divisa in due  l’intervento dell’esercito americano.
        zone d’influenza: quella a nord del 38°  Kim Il Sung arretrò fino al confine, ma la
        parallelo fu assegnata alla sfera sovieti-  decisione cinese di inviare volontari al
        ca, quella a sud agli Occidentali. A nord  fianco dei comunisti coreani riportò le
        fu varato un esecutivo guidato dal co-  armate del nord in una condizione di su-
        munista Kim II Sung, a sud un gabinet-  periorità. Nel gennaio 1951, esse tor-
        to nazionalista affidato a Syngman Ree.  narono a minacciare Seul. In questa si-
        Tra le due zone, per effetto della “guer-  tuazione, il comandante statunitense
        ra fredda”, si instaurarono forti tensioni:  MacArthur pensò di ricorrere alla bom-
        tanto più che nessuna delle due parti  ba atomica contro la Cina, ma dovette
        era disposta ad accettare la divisione  scontrarsi con il veto di Truman. Il 10 lu-
        del Paese. Il 25 giugno 1950, ricevuti  glio 1951 iniziò la Conferenza di Pace
        aiuti militari da Mosca, Kim Il Sung  di Keasong, terminata con la restaura-
        sfondò la linea del 38° parallelo inten-  zione dello status quo ante.
      da Mosca (Tito fu condannato nel 1948 dai Sovietici come de-
      viazionista). Per questi motivi e per il rifiuto del piano Marshall,
      i rapporti tra il mondo comunista e quello occidentale si incri-
      narono: tra i due blocchi calò la cosiddetta cortina di ferro La cortina di ferro
      (espressione coniata da Churchill nel marzo del 1946). La “guer-
      ra fredda” ne sarebbe stata la sua naturale conseguenza.
      In base agli accordi tra le potenze, la Germania (occupata a oc- La divisione
      cidente dagli eserciti francese, inglese e statunitense; a oriente della Germania
      dall’Armata Rossa) avrebbe dovuto essere denazificata, demilita-
      rizzata, democratizzata e sottoposta a un processo di riforma del-
      l’assetto economico. Ciò avvenne in un clima di contrasti cre-
      scenti tra Est e Ovest (le due parti collaborarono solo durante il
      processo di Norimberga contro i criminali di guerra nazisti, no-
      vembre 1945-ottobre 1946). Anche la capitale Berlino era divisa:
      l’Ovest era controllato dai Franco-Anglo-Americani, l’Est dai So-
      vietici. Quando si approfondirono i contrasti con i comunisti, gli
      Occidentali stabilirono di federare gli 11 lander tedeschi da essi
      controllati in un governo indipendente filoccidentale: nacque co-
      sì la Repubblica Federale Tedesca (RFT, maggio 1949). La ri- RFT e RDT
      sposta sovietica si concretò nel varo di un governo comunista a
      Est, nell’ottobre dello stesso 1949: la Repubblica Democratica
      Tedesca (RDT).

      La “guerra fredda”
      Nominalmente per opporsi a un’eventuale rinascita tedesca, in Gli accordi
      effetti per arginare l’espansionismo sovietico, dapprima Francia tra i Paesi
      e Gran Bretagna (Trattato di Dunkerque, 4 marzo 1947), quin- occidentali
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