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21 La Rivoluzione cinese
Nell’arco di tempo compreso tra il 1921 e il 1949, la Cina fu protagonista
di un deciso processo di risveglio dopo secoli di torpore durante i quali
gli occidentali le avevano imposto la propria influenza. II Paese assistette
alla progressiva ascesa del Partito comunista (PCC) in cui emerse con sempre
maggior evidenza la figura di Mao Tse-tung (1893-1976). Prima incluso
nel partito nazionalista, poi a esso contrapposto, il PCC intraprese dal giorno
della sua fondazione la conquista del potere assoluto: tale obiettivo
(dittatura del partito unico) venne raggiunto da Mao e dai suoi collaboratori
nel 1949, al termine della guerra contro i Giapponesi e dopo una lunga guerra
civile contro i nazionalisti del Kuomintang. La cosiddetta rivoluzione popolare
portò la Cina, che intanto era entrata a far parte delle grandi potenze mondiali,
a stringere legami di collaborazione e amicizia con I’Unione Sovietica,
seppure nell’ambito di una specifica via nazionale al comunismo.
Dalla fondazione del PCC
alla fine della collaborazione con il KMT
Dopo la fondazione del Partito Comunista Cinese (PCC, luglio
1921), i comunisti stabilirono di confluire (1924) nel Partito na- Il PCC e il KMT
zionalista Kuomintang (KMT) di Sun Yat-sen, già impegnato a alleati
contrastare l’influenza giapponese sul governo di Pechino fin
dalla caduta dell’Impero. Sun, che nella città di Canton (prima
nel 1917, poi nel 1921) aveva cercato di organizzare governi al-
ternativi a quello di Pechino, e che si era andato avvicinando
sempre più all’URSS (perché tra i propri simpatizzanti contava
studenti infervorati dagli ideali della Rivoluzione d’Ottobre), ac-
cettò di buon grado la decisione del PCC. Al partito comunista
fu data la possibilità di mantenere una propria identità: esso
poté organizzare una propria armata rivoluzionaria grazie a
consistenti aiuti sovietici. Il rapporto tra i due partiti principali Da alleati a nemici
del fronte d’opposizione ai Giapponesi, però, si incrinò in bre-
ve: già nel 1925, quando Sun Yat-sen morì, i movimenti erano
molto distanti tra loro. Del resto si trattava di forze con “credo”
politici contrapposti: i nazionalisti erano di estrazione borghe-
se, i comunisti, invece, avversavano il capitalismo. Queste dif-
ferenze avrebbero portato a una netta rottura: nell’estate del
1926 il successore di Sun alla guida del Kuomintang, Chang Kai-
shek (1887-1975), avviò la guerra contro il governo di Pechino Chang Kai-shek
alla guida dell’esercito nazionalista, inanellando una serie di in-
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