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21 - La Rivoluzione cinese
II MAOISMO
L’esperienza comunista cinese fu al- stanza, Mao Tse-tung fu un accanito so-
quanto differente da quella sovietica stenitore della “rivoluzione permanente”,
(orientata particolarmente al potenzia- condotta con feroci repressioni contro i
mento del settore industriale). Mao, in- nemici di classe (ma anche nei confronti
fatti, operò una profonda reinterpretazio- dei rivali politici) e con un’asfissiante pro-
ne della dottrina marxista rivalutando paganda ideologica. Finché Mao restò in
l’apporto delle classi contadine, determi- vita, le sue idee continuarono a suscita-
nanti nelle realtà dei Paesi in via di svi- re un certo interesse; furono però ac-
luppo rispetto al debole proletariato ur- cantonate poco dopo la sua morte avve-
bano. Il cosiddetto “maoismo” evidenziò nuta nel 1976. Lontano dalla Cina, con le
in particolare la necessità di pianificare sue componenti egualitaristiche e anti-
una crescita più equilibrata tra agricoltu- burocratiche, il maoismo ha influenzato
ra e industria e di tenere costantemente numerosi movimenti extra-parlamentari
vivo lo spirito rivoluzionario per impedire e la nuova sinistra negli anni ’60 e ’70
il ricostituirsi dei privilegi tradizionali ci- nonché esperienze guerrigliere nel Ter-
nesi e della stratificazione in classi. In so- zo Mondo (Sendero Luminoso).
muniste costringendole alla lunga marcia (ottobre 1934-otto- La lunga marcia
bre 1935): 90 000 uomini partirono a piedi dal Kiang-shi per re-
carsi nella base dello Shensi a 10 000 chilometri di distanza; so-
lo in 7000 raggiunsero la meta dopo 368 giorni di cammino. Nel-
la città di Yenan fu posta la capitale della Cina di Mao (che dal
gennaio del 1935 era stato nominato presidente del PCC). Do-
po un attacco giapponese su vasta scala, nel 1937 il KMT e i L’attacco
“rossi” strinsero un accordo con cui questi ultimi si impegna- giapponese
vano a limitare la propria azione nelle campagne per non inde-
bolire il Paese di fronte alla minaccia nipponica. A nulla valse:
dopo aver conquistato le città più importanti (tra cui Pechino)
e insediato un governo fantoccio a Nanchino (1939), nel 1940
il Giappone controllava le regioni settentrionali del Paese a est
del Fiume Giallo, gran parte della valle dello Yang-Tze e le co-
ste meridionali con Canton. Poi scoppiò la Seconda Guerra
Mondiale. Durante il conflitto la fazione nazionalista si batté
per respingere sia i Giapponesi sia i comunisti. Ingenti aiuti
giunsero al KMT dagli Stati Uniti. Ma contro i seguaci di Mao, i Titolo concesso in licenza a tonia locarico, 84762, ordine Istituto Geografico De Agostini 824316.
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nazionalisti fallirono: alla fine della guerra i comunisti control-
lavano un’area con 160 milioni di abitanti, avevano un esercito
di un milione di uomini e 2 milioni di miliziani: erano ormai
pronti a un governo di coalizione con il Kuomintang, ma Chang
sabotò ogni progetto. Anzi, nel 1946, Chang iniziò una nuova Il KMT rifiuta
campagna di annientamento. Essa sarebbe sfociata nella guer- l’accordo con Mao:
ra civile.Nel primo anno di guerra (fino alla primavera del 1947), la guerra civile
i nazionalisti ebbero il sopravvento, in seguito iniziò il loro tra-
collo. Nel frattempo Mao, per unificare la rivoluzione militare a
quella sociale, varò leggi di riforma agraria (maggio 1946-set-
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