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5 - Il Risorgimento italiano

      uno sbarco in Calabria, fidando nell’appoggio dei contadini.
      Contrariamente alle speranze la popolazione delle campagne,
      ancora non preparata all’insurrezione, rimase inerte: abbando-
      nati a se stessi, i rivoltosi furono arrestati e fucilati dalla polizia
      borbonica insieme a 7 compagni.
      I moderati: neoguelfi e liberal-radicali
      Le continue sconfitte di Mazzini rafforzarono le teorie dei libe-
      ral-moderati. Due le correnti di pensiero: una, che vedeva nel-
      la Chiesa e nei Savoia potenti mezzi di unificazione spirituale e
      nazionale italiana, detta neoguelfa; l’altra liberal-radicale che,
      contro Mazzini e i moderati, auspicava una federazione repub- I Neoguelfi
      blicana. Vincenzo Gioberti (1801-1852) fu il principale espo-
      nente del neoguelfismo. Egli, nell’opera Del primato morale Vincenzo Gioberti
      e civile degli Italiani (1843), affermò che l’iniziativa per l’uni-
      ficazione non competeva alle masse, ma ai governi costituiti. Fu
      Gioberti a teorizzare una confederazione di Stati capeggiata dal
      Papato. La sua idea aprì un dibattito cui partecipò anche Cesa- Cesare Balbo
      re Balbo (1789-1853). In Delle speranze d’Italia (1844), Bal-
      bo, realisticamente, auspicava una confederazione di Stati da
      realizzarsi, quando l’Austria avesse abbandonato spontanea-
      mente il Lombardo-Veneto, sotto l’egemonia piemontese. In-
      tervenne nel dibattito anche Massimo d’Azeglio che nell’opu- Massimo d’Azeglio
      scolo Degli ultimi casi di Romagna (1846) condannò ogni me-
      todo insurrezionale. I liberal-radicali di ispirazione repubblica- I liberal-radicali
      na, dal canto loro, affondavano le proprie radici nella tradizio-
      ne illuminista milanese. Carlo Cattaneo (1801-69, fondatore nel Cattaneo e Ferrari
      ’39 della rivista “Il Politecnico”) e Giuseppe Ferrari (1811-76)
      erano entrati in contatto con il razionalismo settecentesco gra-
      zie alla mediazione del filosofo Giandomenico Romagnosi
      (1761-1835). Essi avversavano tanto il misticismo romantico e
      la fiducia nelle cospirazioni di Mazzini quanto le ipotesi di uni-
      ficazione legate all’espansionismo di casa Savoia e alla superio-
      rità spirituale della Chiesa. Cattaneo e Ferrari miravano a una
      confederazione repubblicana di Stati da conseguirsi attraverso
      un rivolgimento popolare.
      Gli Stati italiani tra il 1830 e il 1846
      Mentre negli ambienti intellettuali si diffondevano le correnti
      risorgimentali, negli Stati italiani si registravano atteggiamenti
      di chiusura. Nel Regno delle Due Sicilie, Ferdinando II (1830- Regno
      ’59) fu contrario a ogni innovazione liberale. Ciò impedì la for- delle Due Sicilie
      mazione di una solida classe media a tutto vantaggio dei gran-
      di proprietari terrieri. In Sicilia, intanto, a causa dello stato di
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