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22 - La crisi dell’Ancien Régime e la Rivoluzione Francese


        LA RIVOLUZIONE IN ITALIA
        Influenze di carattere democratico erano  ti dei patrioti fecero nascere diverse re-
        penetrate negli ambienti illuminati pie-  pubbliche “giacobine” nell’orbita del con-
        montesi e napoletani. Nel 1793 alcuni Sta-  trollo economico e politico francese (lam-
        ti italiani, tra cui Stato Pontificio e Regno di  pante il caso della Cisalpina, soggetta a
        Napoli, parteciparono alla I coalizione; il  colpi di Stato come nella Francia diretto-
        Granducato di Toscana fu il primo Stato a  riale): prima al nord (Cispadana e poi Ci-
        siglare la pace con la Francia regicida. Tra  salpina, 1797; Ligure, 1797), poi al sud
        1796 e 1799 il generale Bonaparte effet-  (Romana, 1798, e Partenopea, 1799).
        tuò la prima campagna d’Italia; dopo ave-  Vennero occupati dai Francesi anche Pie-
        re piegato Regno di Sardegna e Austria,  monte, Toscana e Venezia, ceduta poi al-
        ottenne favorevoli trattati di pace con i du-  l’Austria con il Trattato di Campoformio
        chi padani e lo Stato Pontificio (Trattato di  (17 ottobre 1797). La reazione austro-rus-
        Tolentino, 19 febbraio 1799). La volontà  sa del 1799 portò all’azzeramento delle
        di legare alla Francia i popoli italiani e i vo-  esperienze democratiche in Italia.

      il potere legislativo a un’assemblea eletta a suffragio ristretto
      in base al censo, inaugurando la monarchia costituzionale.
      Stretti tra gli intrighi della corte con le potenze straniere e le
      istanze rivoluzionarie dei club politici più radicali (cordiglieri
      e giacobini), i deputati girondini (moderati) pensarono di ri-
      solvere la crisi finanziaria e politica coagulando l’unità nazio-
      20 maggio 1792 la Francia dichiarò guerra agli Asburgo, allea-
      ti della Prussia. L’ostruzionismo del re ai decreti dell’Assem- La dichiarazione
      blea Legislativa e l’invasione austro-prussiana innescarono di guerra
      presto una relazione sempre più stretta tra la “guerra rivolu-
      zionaria” e la radicalizzazione politica interna.
      La Repubblica, la Convenzione e il Terrore

      Il rifiuto del re di ratificare la creazione di un’armata volon- (1792-1794)
      nale in una guerra contro le monarchie assolute europee: il Titolo concesso in licenza a tonia locarico, 84762, ordine Istituto Geografico De Agostini 824316.
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      taria scatenò la reazione violenta del popolo parigino, che La giornata
      nella “giornata rivoluzionaria” del 20 giugno 1792 invase le rivoluzionaria
      Tuileries e costrinse il sovrano a piegarsi. Il Manifesto del Du-
      ca di Brunswick (25 luglio), comandante delle truppe austro- Il manifesto
      prussiane, con le sue minacce di distruggere Parigi in caso di Brunswick
      di oltraggio alla famiglia reale, contribuì a screditare la mo-
      narchia; una nuova sollevazione popolare (10 agosto), di- La Comune
      retta da cordiglieri e giacobini, generò a Parigi una Comune insurrezione
      insurrezionale, nuovo centro politico del Paese. Un secondo
      assalto alle Tuileries fece incarcerare la famiglia reale (12-13 Il re in carcere
      agosto). L’avanzata nemica, la crisi economica, dovuta al-
      l’eccessiva circolazione degli assegnati, cartamoneta a corso L’inflazione
      forzoso garantita dai “beni nazionali”, e l’infuocata campa-
      gna politica dei più accesi rivoluzionari (Marat in testa) crea-
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