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L’età moderna
nomeno delle enclosures inglesi) permisero lo sfruttamento
I proprietari/affittuari più adeguato dei terreni da parte di proprietari o affittuari-im-
imprenditori prenditori che avevano maturato una mentalità capitalistica.
La loro attività fu orientata al mercato e quindi verso produ-
zioni che garantissero i massimi profitti nel commercio a lar-
go raggio, svincolate dalle esigenze dirette della comunità con-
tadina. Queste trasformazioni, collegate alle nuove tecniche
in campo commerciale e nel sistema dei trasporti, ruppero po-
Rotazione co per volta il sistema chiuso di derivazione feudale. L’agro-
delle coltureo nomia conobbe nuovo interesse nel quadro del pensiero illu-
minista. Inoltre cominciò a praticarsi su larga scala l’integra-
zione dell’agricoltura con l’allevamento, basata sull’innova-
Aumento della resa zione rappresentata dalla rotazione delle colture nei campi.
Aumenti delle rese delle colture andarono di pari passo con
l’ampliamento della terra coltivata, assicurato dalla colonizza-
zione da parte di Europei degli immensi territori dell’Ameri-
ca del Nord, dell’Australia e, parzialmente, dell’Africa. In mol-
Peggioramento ti casi, la trasformazione in senso capitalistico dell’agricoltura
delle condizioni produsse un peggioramento nelle condizioni di vita delle clas-
di vita contadine si contadine, che sovente furono ridotte allo status braccian-
tile. Questo fenomeno diede origine ad aspre lotte agrarie,
centrate attorno alla proprietà della terra e ai contratti tra i
proprietari e i conduttori dei fondi agricoli.
La Rivoluzione industriale
Nasce la moderna Con questa espressione la storiografia designa la nascita del-
industria la moderna industria, dapprima nell’Inghilterra centrale e poi
negli altri Paesi occidentali nei secoli XVIII e XIX. Alla base di
Le cause questo fenomeno vi erano una serie di fattori, già ricordati,
quali l’aumento della produttività agricola, la notevole cresci-
ta demografica, l’aumento del commercio estero e la conse-
guente concentrazione della ricchezza finanziaria, che si in-
contrarono con una fase di intense innovazioni tecnologiche
nell’industria manifatturiera.
La macchina Fra le più rilevanti scoperte tecnologiche si annovera la mac-
a vapore china a vapore di James Watt (1764). L’invenzione di Watt
emancipò il processo produttivo industriale dalla forza ani-
male e dalla ruota idraulica, consentendo tra l’altro la collo-
cazione delle fabbriche non più necessariamente lungo i cor-
si d’acqua ma, a seconda delle necessità, presso miniere, mer-
cati, città e vie di comunicazione. Oltre all’impiego nelle mi-
niere di ferro e di carbone per aspirare l’acqua, la macchina a
vapore cominciò a essere utilizzata per azionare i macchinari
dell’industria cotoniera britannica; seguirono le applicazioni
nelle ferriere e negli stabilimenti meccanici.
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