Page 283 - Storia Tutto
P. 283
L’età moderna
ro e 270 della nobiltà, e non essendo riusciti a ottenere la con-
cessione del voto per testa (e non per ordine, come tradizio-
ne), i deputati del terzo stato si proclamarono Assemblea Na-
zionale (17 giugno 1789) e giurarono di non scioliersi prima
Il giuramento di avere dato alla Francia una costituzione (giuramento della
della Pallacorda Pallacorda, 20 giugno). A malincuore il re Luigi XVI dovette
e l’Assemblea ordinare a nobili e clero di unirsi all’assemblea, che il 9 luglio
Nazionale si proclamò Assemblea Nazionale Costituente. La reazione
Costituente della corte (licenziamento di Necker, ministro ben visto dal
popolo e concentramento di truppe intorno a Parigi) provocò
La presa l’insurrezione popolare parigina del 14 luglio 1789, conclusa-
della Bastiglia si con la presa della Bastiglia (carcere simbolo dell’assoluti-
smo monarchico) e la creazione di una municipalità rivolu-
zionaria e di una milizia cittadina volontaria (la Guardia Na-
zionale). Nelle settimane successive, sotto la spinta delle va-
rie insurrezioni che da Parigi si propagavano nelle campagne,
La soppressione la Costituente approvò una serie di radicali provvedimenti: la
del regime feudale soppressione del regime feudale (4 agosto), dei privilegi di
e la Dichiarazione Stato e del pagamento della decima; la Dichiarazione dei di-
dei diritti dell’uomo ritti dell’uomo e del cittadino (26 agosto), che proclamava le
e del cittadino libertà personali e civili, l’uguaglianza giuridica, l’inviolabilità
della proprietà privata, l’indipendenza della magistratura, l’e-
I beni nazionali sproprio e la vendita dei beni ecclesiastici, trasformati in “be-
ni nazionali” (2 novembre), che posero le premesse per una
La riorganizzazione forte espansione della proprietà contadina. A una generale
del territorio riorganizzazione amministrativa del territorio nazionale, sud-
e la Costituzione diviso in 83 dipartimenti (febbraio 1790), seguì la riforma re-
civile del clero ligiosa (Costituzione civile del clero, 12 luglio) e l’obbligo per
il clero di prestare il giuramento civico: la conseguente con-
danna di papa Pio VI provocò una spaccatura tra i preti “co-
stituzionali” e “refrattari” al giuramento. Queste riforme fu-
rono nel complesso favorevoli ai ceti abbienti moderati e fu-
rono rese possibili dall’opera di mediazione svolta tra la Co-
stituente e la corte, in specie da Lafayette, da Bailly e da Mi-
rabeau. L’instabile equilibrio si ruppe però quando Luigi XVI,
La fuga a Varennes contrario allo smantellamento dell’Ancien Régime, si fece in-
di Luigi XVI durre a una fuga clandestina nel tentativo di porsi sotto la
protezione di truppe fedeli e del cognato Leopoldo II d’A-
sburgo. Bloccato a Varennes con la famiglia reale (20 giugno
1791), fu ricondotto a Parigi e sospeso dalle sue funzioni, men-
tre nel Paese cresceva un movimento repubblicano egemo-
nizzato dal club dei Cordiglieri (ordine religioso francescano,
presso il cui convento si riunirono molti uomini politici) di
La Costituzione Marat, Desmoulins e Danton. Il 13 settembre 1791 il re do-
del 1791 vette sanzionare la Costituzione votata dalla Costituente, che
gli riservava il potere esecutivo e il diritto di veto e attribuiva
282 Titolo concesso in licenza a tonia locarico, 84762, ordine Istituto Geografico De Agostini 824316.
Copyright 2011 De Agostini, Novara