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23 L’età napoleonica
Napoleone Bonaparte apparve come l’uomo capace di consolidare
gli esiti della Rivoluzione francese: dopo la deludente esperienza del Direttorio,
la necessità per i moderati dell’appoggio di un generale prestigioso,
sconfitto in Egitto ma forte delle vittorie ottenute nella campagna d’Italia,
fu la chiave che consentì al giovane corso di prendere il potere. Eccezionale
comandante militare, con notevoli capacità di manovrare in modo coordinato
ed efficace i diversi corpi d’armata costituenti i nuovi eserciti di massa,
rapido e fantasioso nelle decisioni, abile nell’usare il fattore sorpresa
e nell’organizzare i servizi informativi, dotato di notevole ascendente
sui soldati, seppe con le sue vittorie divulgare le idee della Rivoluzione
francese, ponendo le basi per un complesso e irreversibile mutamento
culturale, politico e istituzionale del continente europeo. La stessa reazione
al suo rigido dominio contribuì a rinsaldare i sentimenti nazionali in diversi
Paesi, avviando così un processo che avrebbe segnato tutto il XIX sec.
L’ascesa di Napoleone
Secondo figlio di Carlo Maria Bonaparte e di Maria Letizia Ra- Le origini corse
molino, originari della Corsica, come capitano d’artiglieria Na-
poleone si distinse nell’assedio di Tolone, liberando la città da- L’assedio di Tolone
gli Inglesi (1793). Nominato generale di brigata e sospettato di
legami con i giacobini sotto il Termidoro, fu riabilitato e Barras Al servizio
gli affidò la repressione dell’insurrezione realista contro il Di- del Direttorio
rettorio (5 dicembre 1795). Legatosi a Giuseppina Tascher de
La Pagerie, vedova del generale Beauharnais, la sposò il 7 mar-
zo 1796. Nominato generale in capo dell’armata d’Italia (2 mar-
zo 1796), condusse la prima campagna d’Italia con fulminea La prima campagna
rapidità, rivelando il suo genio militare alla testa di un’armata d’Italia
demoralizzata e scarsamente equipaggiata: attraverso una serie
di vittorie (Cairo Montenotte, Millesimo, Lodi, Arcole, Rivoli)
sugli austro-sardi, i Francesi entrarono a Milano (15 maggio
1796), favorendo poi la nascita delle repubbliche “giacobine”
Cispadana e Cisalpina (dicembre 1796-maggio 1797). Bonapar-
te quindi prese Mantova (2 febbraio 1797) e occupò i territori
veneti (maggio 1797), costringendo gli Austriaci alla Pace di La Pace
Campoformio (17 ottobre 1797), da lui trattata scavalcando il di Campoformio
Direttorio. Timoroso del suo crescente potere, il Direttorio al-
lontanò il generale Bonaparte affidandogli la spedizione in Egit- La spedizione
to, destinata a tagliare alla Gran Bretagna la rotta dell’India. Do- in Egitto
po gli iniziali successi (vittoria delle Piramidi sui Mamelucchi,
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