Page 288 - Storia Tutto
P. 288

Titolo concesso in licenza a tonia locarico, 84762, ordine Istituto Geografico De Agostini 824316.
Copyright 2011 De Agostini, Novara

      23      L’età napoleonica



      Napoleone Bonaparte apparve come l’uomo capace di consolidare
      gli esiti della Rivoluzione francese: dopo la deludente esperienza del Direttorio,
      la necessità per i moderati dell’appoggio di un generale prestigioso,
      sconfitto in Egitto ma forte delle vittorie ottenute nella campagna d’Italia,
      fu la chiave che consentì al giovane corso di prendere il potere. Eccezionale
      comandante militare, con notevoli capacità di manovrare in modo coordinato
      ed efficace i diversi corpi d’armata costituenti i nuovi eserciti di massa,
      rapido e fantasioso nelle decisioni, abile nell’usare il fattore sorpresa
      e nell’organizzare i servizi informativi, dotato di notevole ascendente
      sui soldati, seppe con le sue vittorie divulgare le idee della Rivoluzione
      francese, ponendo le basi per un complesso e irreversibile mutamento
      culturale, politico e istituzionale del continente europeo. La stessa reazione
      al suo rigido dominio contribuì a rinsaldare i sentimenti nazionali in diversi
      Paesi, avviando così un processo che avrebbe segnato tutto il XIX sec.

      L’ascesa di Napoleone
      Secondo figlio di Carlo Maria Bonaparte e di Maria Letizia Ra-  Le origini corse
      molino, originari della Corsica, come capitano d’artiglieria Na-
      poleone si distinse nell’assedio di Tolone, liberando la città da-  L’assedio di Tolone
      gli Inglesi (1793). Nominato generale di brigata e sospettato di
      legami con i giacobini sotto il Termidoro, fu riabilitato e Barras  Al servizio
      gli affidò la repressione dell’insurrezione realista contro il Di-  del Direttorio
      rettorio (5 dicembre 1795). Legatosi a Giuseppina Tascher de
      La Pagerie, vedova del generale Beauharnais, la sposò il 7 mar-
      zo 1796. Nominato generale in capo dell’armata d’Italia (2 mar-
      zo 1796), condusse la prima campagna d’Italia con fulminea  La prima campagna
      rapidità, rivelando il suo genio militare alla testa di un’armata  d’Italia
      demoralizzata e scarsamente equipaggiata: attraverso una serie
      di vittorie (Cairo Montenotte, Millesimo, Lodi, Arcole, Rivoli)
      sugli austro-sardi, i Francesi entrarono a Milano (15 maggio
      1796), favorendo poi la nascita delle repubbliche “giacobine”
      Cispadana e Cisalpina (dicembre 1796-maggio 1797). Bonapar-
      te quindi prese Mantova (2 febbraio 1797) e occupò i territori
      veneti (maggio 1797), costringendo gli Austriaci alla Pace di  La Pace
      Campoformio (17 ottobre 1797), da lui trattata scavalcando il  di Campoformio
      Direttorio. Timoroso del suo crescente potere, il Direttorio al-
      lontanò il generale Bonaparte affidandogli la spedizione in Egit-  La spedizione
      to, destinata a tagliare alla Gran Bretagna la rotta dell’India. Do-  in Egitto
      po gli iniziali successi (vittoria delle Piramidi sui Mamelucchi,
                                                                 287
   283   284   285   286   287   288   289   290   291   292   293