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      19      La Rivoluzione americana

              e la nascita degli Stati Uniti

              d’America



      Al termine della Guerra dei Sette Anni (v. cap. 15) la Corona inglese affrontò
      il problema di organizzare e difendere i nuovi territori americani acquisiti con
      la Pace di Parigi (1763). All’accentuazione del controllo sull’economia
      e sui commerci delle colonie, attuato con criteri mercantilistici (divieto
      di apertura di industrie locali e delle proficue triangolazioni commerciali
      con le isole caraibiche; confluenza verso la sola Inghilterra di tutti i prodotti
      coloniali), re Giorgio III aggiunse il divieto ai coloni di spingersi oltre i Monti
      Appalachi, in modo da far cessare le ostilità con i pellerossa e smobilitare
      l’esercito posto a difesa dei confini occidentali. L’introduzione di nuovi carichi
      fiscali, inaugurata con la Legge sulla stampa (imposta su documenti, libri,
      giornali), spinse i rappresentanti di nove colonie guidate dalla Virginia a riunirsi
      in Congresso a New York (Stamp Act Congress, 1765). Richiamandosi
      al principio “nessuna tassa senza rappresentanza”, il Congresso avanzò
      la richiesta che ogni disposizione fiscale riguardante le colonie avesse
      l’assenso delle assemblee americane.

      La prima opposizione organizzata
      Con la Legge di dichiarazione (febbraio 1766) il Parlamento in-  La Legge
      glese abrogò la tassazione indiretta, riaffermando tuttavia il pro-  di dichiarazione
      prio pieno diritto a imporre tasse e a legiferare su ogni materia  abroga la tassazione
      inerente le colonie. Subito dopo, il cancelliere inglese Towns -  indiretta
      hend per recuperare le mancate entrate previste inasprì sensi-
      bilmente i dazi sui beni importati dai coloni, che in risposta or-  Boicottaggio
      ganizzarono un boicottaggio delle merci inglesi. Nel 1770 di  dei beni inglesi
      fronte al decreto della Camera dei Rappresentanti del Massa-
      chusetts che affermava l’illegittimità delle disposizioni dogana-
      li, il governatore sciolse l’assemblea e occupò militarmente Bo-
      ston. A seguito delle perdite provocate dal boicottaggio, il go-
      verno inglese decise l’abolizione dei dazi. Nel 1773, nel tentati-
      vo di salvare dal fallimento la Compagnia delle Indie Orientali,
      il Parlamento inglese le garantì il monopolio del commercio in
      tutte le colonie inglesi in America. Ciò suscitò la protesta dei
      commercianti americani che sfociò nella distruzione di un gros-
      so carico di tè all’ancora nel porto di Boston (Boston Tea Party,  Il Boston Tea Party
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