Page 270 - Storia Tutto
P. 270
Titolo concesso in licenza a tonia locarico, 84762, ordine Istituto Geografico De Agostini 824316.
Copyright 2011 De Agostini, Novara
19 La Rivoluzione americana
e la nascita degli Stati Uniti
d’America
Al termine della Guerra dei Sette Anni (v. cap. 15) la Corona inglese affrontò
il problema di organizzare e difendere i nuovi territori americani acquisiti con
la Pace di Parigi (1763). All’accentuazione del controllo sull’economia
e sui commerci delle colonie, attuato con criteri mercantilistici (divieto
di apertura di industrie locali e delle proficue triangolazioni commerciali
con le isole caraibiche; confluenza verso la sola Inghilterra di tutti i prodotti
coloniali), re Giorgio III aggiunse il divieto ai coloni di spingersi oltre i Monti
Appalachi, in modo da far cessare le ostilità con i pellerossa e smobilitare
l’esercito posto a difesa dei confini occidentali. L’introduzione di nuovi carichi
fiscali, inaugurata con la Legge sulla stampa (imposta su documenti, libri,
giornali), spinse i rappresentanti di nove colonie guidate dalla Virginia a riunirsi
in Congresso a New York (Stamp Act Congress, 1765). Richiamandosi
al principio “nessuna tassa senza rappresentanza”, il Congresso avanzò
la richiesta che ogni disposizione fiscale riguardante le colonie avesse
l’assenso delle assemblee americane.
La prima opposizione organizzata
Con la Legge di dichiarazione (febbraio 1766) il Parlamento in- La Legge
glese abrogò la tassazione indiretta, riaffermando tuttavia il pro- di dichiarazione
prio pieno diritto a imporre tasse e a legiferare su ogni materia abroga la tassazione
inerente le colonie. Subito dopo, il cancelliere inglese Towns - indiretta
hend per recuperare le mancate entrate previste inasprì sensi-
bilmente i dazi sui beni importati dai coloni, che in risposta or- Boicottaggio
ganizzarono un boicottaggio delle merci inglesi. Nel 1770 di dei beni inglesi
fronte al decreto della Camera dei Rappresentanti del Massa-
chusetts che affermava l’illegittimità delle disposizioni dogana-
li, il governatore sciolse l’assemblea e occupò militarmente Bo-
ston. A seguito delle perdite provocate dal boicottaggio, il go-
verno inglese decise l’abolizione dei dazi. Nel 1773, nel tentati-
vo di salvare dal fallimento la Compagnia delle Indie Orientali,
il Parlamento inglese le garantì il monopolio del commercio in
tutte le colonie inglesi in America. Ciò suscitò la protesta dei
commercianti americani che sfociò nella distruzione di un gros-
so carico di tè all’ancora nel porto di Boston (Boston Tea Party, Il Boston Tea Party
269