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L’età moderna
berarli. Il cardinale, la regina e il giovane Luigi XIV furono co-
stretti ad abbandonare la città mentre l’esercito di Condé l’as-
sediava. Con la Pace di Rueil (1649) il Parlamento rinunciò a
ogni pretesa di governo in cambio di un’amnistia generale. Gli
La Fronda aristocratici reagirono con la Fronda dei Prìncipi, animata dal-
dei Principi la volontà di controllare il re e il potere dello Stato. Mazarino
fece arrestare il principe di Condé, capo dei rivoltosi, ma una
nuova sollevazione lo costrinse all’esilio (1651). La vittoria del-
le truppe fedeli alla reggente permise il ritorno della Corte a Pa-
rigi e il richiamo di Mazarino (1652). In campo europeo Maza-
rino riprese la guerra con la Spagna e grazie alla vittoria alle Du-
La Pace dei Pirenei ne (1658) poté negoziare la Pace dei Pirenei (1659) che rese
definitivo il primato francese in Europa: ottenne il controllo del
confine renano e stipulò il matrimonio fra Luigi XIV e l’Infanta
di Spagna Maria Teresa. Alla sua morte (1661) Luigi XIV decise
Luigi XIV re di governare senza intermediari.
“Lo Stato sono io”
Accentramento Luigi XIV inaugurò un rigido accentramento dei poteri nella sua
dei poteri persona, con la chiamata alle alte cariche dello Stato di perso-
nale preparato, fedele esecutore della sua volontà. Formò un
Il Consiglio ristretto Consiglio ristretto di tre ministri (Esteri, Guerra, Finanze) che
con un guardasigilli e il controllore generale delle Finanze ge-
stivano e supervisionavano, per mezzo degli intendenti regi e
La nobiltà è ridotta degli ispettori, la vita di tutto il Paese. Ridusse l’alta nobiltà a un
a ruolo di mera ruolo di pura rappresentanza, fuorché negli alti gradi militari,
rappresentanza obbligandola a vivere a corte, economicamente dipendente dal
favore del sovrano. Esautorò i Parlamenti da ogni potere di con-
trollo limitandoli alla funzione di registrazione degli editti rea-
li oltre che ai compiti di natura giudiziaria. Al contempo inco-
raggiò una sorta di rappresentazione mistica del potere assolu-
La reggia to, i cui fasti erano celebrati nella rinnovata Reggia di Versail-
di Versailles les, dove il “Re Sole” risiedette dal 1672.
La politica economica
Colbert Luigi XIV nominò controllore generale delle finanze Jean-Bap-
e gli intendenti tiste Colbert. Questi si dedicò al consolidamento della buro-
crazia per mezzo degli intendenti, semplificò la riscossione del-
le imposte, cercò di allargare la base dell’imposizione fiscale e
riorganizzò il sistema doganale. Riuscì così a incrementare le
Il mercantilismo entrate dello Stato e ad attuare il mercantilismo (che in Fran-
e le manifatture reali cia fu anche definito “colbertismo”): favorì l’industria e il com-
mercio con la creazione delle manifatture reali e con tariffe pro-
tettive e regolamenti (tra cui il primo codice commerciale de-
234 Titolo concesso in licenza a tonia locarico, 84762, ordine Istituto Geografico De Agostini 824316.
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