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L’età moderna
un vasto territorio in terraferma che comprendeva l’odierno Tri-
veneto, la Lombardia orientale (con Bergamo, Brescia e Cre-
mona), il Polesine, la riviera romagnola e l’Istria. Le ambizioni
La sconfitta territoriali veneziane furono bruscamente fermate dalla Lega di
di Agnadello Cambrai che sconfisse duramente i Veneti ad Agnadello (1509).
In campo economico la decadenza del volume dei commerci e
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Decadenza della produzione della seta era sempre più avvertita, navi euro-
del volume pee solcavano il Mediterraneo riducendo gli spazi alla flotta ve-
dei commerci neta. Ben presto Venezia dovette affrontare un’altra grave mi-
naccia: l’Impero ottomano. Nonostante alcune clamorose vitto-
Lepanto rie, come quella di Lepanto (1571), non riuscì a evitare una len-
ta ma continua erosione dei suoi possessi territoriali nell’Adria-
tico e nell’Egeo: nel 1569 fu persa Cipro, nel 1669 dopo una stre-
Creta e Morea nua resistenza cadde anche Candia (Creta); la Morea, riconqui-
stata nel 1684, fu definitivamente persa nel 1718. Nel XVII sec.
la decisione di processare nei suoi tribunali civili due sacerdoti
macchiatisi di reati comuni pose Venezia in conflitto con papa
L’Interdetto Paolo V che intimò l’Interdetto (1606-07), ossia la proibizione
di officiare alcuni sacramenti nei territori della Repubblica.
La Repubblica di Genova
Il dominio francese L’antica Repubblica marinara, ormai in decadenza, all’inizio del
’500 era passata sotto il dominio francese. Nel 1512 l’ammiraglio
Andrea Doria di Carlo V, Andrea Doria, cacciò i Francesi da Genova e si accordò
e l’indipendenza con l’imperatore per ottenere la piena indipendenza della Re-
pubblica (Trattato di Madrid, 1528). Represse numerose congiu-
re e alcune sollevazioni popolari fomentate da Francesi e Turchi
in Corsica. Nel 1573 una rivolta tentò di allargare la base oligar-
chica del potere cittadino cancellando le distinzioni tra nobili e
non-nobili. La città era di fatto inserita nell’orbita spagnola sia per
Il Banco di S. Giorgio gli interessi bancari del Banco di S. Giorgio sia per la tendenza
dei nobili genovesi ad acquistare feudi nel Sud Italia. Nel 1684 la
città fu duramente bombardata dalla flotta francese perché ave-
Lo scontro va continuato a commerciare con la Spagna e con Algeri nono-
con Luigi XIV stante il divieto impostole dal Re Sole. La pace, firmata l’anno suc-
cessivo, permise alla città di mantenere la sua indipendenza.
Il Ducato di Toscana
Lorenzo il Magnifico Firenze sotto Lorenzo il Magnifico (1449-92) aveva vissuto un
periodo di grande splendore: la Toscana era divenuta l’ago del-
la bilancia della politica italiana. Il prestigio dei Medici fu però
compromesso nei secoli successivi: durante il governo di Pie-
ro, in occasione della discesa di Carlo VIII, la città ne approfittò
per fondare una repubblica teocratica (1494-98) sotto la guida
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