Page 231 - Storia Tutto
P. 231

L’età moderna

                    un vasto territorio in terraferma che comprendeva l’odierno Tri-
                    veneto, la Lombardia orientale (con Bergamo, Brescia e Cre-
                    mona), il Polesine, la riviera romagnola e l’Istria. Le ambizioni
     La sconfitta   territoriali veneziane furono bruscamente fermate dalla Lega di
     di Agnadello   Cambrai che sconfisse duramente i Veneti ad Agnadello (1509).
                    In campo economico la decadenza del volume dei commerci e
                           Titolo concesso in licenza a tonia locarico, 84762, ordine Istituto Geografico De Agostini 824316.
Copyright 2011 De Agostini, Novara
     Decadenza      della produzione della seta era sempre più avvertita, navi euro-
     del volume     pee solcavano il Mediterraneo riducendo gli spazi alla flotta ve-
     dei commerci   neta. Ben presto Venezia dovette affrontare un’altra grave mi-
                    naccia: l’Impero ottomano. Nonostante alcune clamorose vitto-
     Lepanto        rie, come quella di Lepanto (1571), non riuscì a evitare una len-
                    ta ma continua erosione dei suoi possessi territoriali nell’Adria-
                    tico e nell’Egeo: nel 1569 fu persa Cipro, nel 1669 dopo una stre-
     Creta e Morea  nua resistenza cadde anche Candia (Creta); la Morea, riconqui-
                    stata nel 1684, fu definitivamente persa nel 1718. Nel XVII sec.
                    la decisione di processare nei suoi tribunali civili due sacerdoti
                    macchiatisi di reati comuni pose Venezia in conflitto con papa
     L’Interdetto   Paolo V che intimò l’Interdetto (1606-07), ossia la proibizione
                    di officiare alcuni sacramenti nei territori della Repubblica.

                    La Repubblica di Genova
     Il dominio francese  L’antica Repubblica marinara, ormai in decadenza, all’inizio del
                    ’500 era passata sotto il dominio francese. Nel 1512 l’ammiraglio
     Andrea Doria   di Carlo V, Andrea Doria, cacciò i Francesi da Genova e si accordò
     e l’indipendenza  con l’imperatore per ottenere la piena indipendenza della Re-
                    pubblica (Trattato di Madrid, 1528). Represse numerose congiu-
                    re e alcune sollevazioni popolari fomentate da Francesi e Turchi
                    in Corsica. Nel 1573 una rivolta tentò di allargare la base oligar-
                    chica del potere cittadino cancellando le distinzioni tra nobili e
                    non-nobili. La città era di fatto inserita nell’orbita spagnola sia per
     Il Banco di S. Giorgio  gli interessi bancari del Banco di S. Giorgio sia per la tendenza
                    dei nobili genovesi ad acquistare feudi nel Sud Italia. Nel 1684 la
                    città fu duramente bombardata dalla flotta francese perché ave-
     Lo scontro     va continuato a commerciare con la Spagna e con Algeri nono-
     con Luigi XIV  stante il divieto impostole dal Re Sole. La pace, firmata l’anno suc-
                    cessivo, permise alla città di mantenere la sua indipendenza.
                    Il Ducato di Toscana
     Lorenzo il Magnifico  Firenze sotto Lorenzo il Magnifico (1449-92) aveva vissuto un
                    periodo di grande splendore: la Toscana era divenuta l’ago del-
                    la bilancia della politica italiana. Il prestigio dei Medici fu però
                    compromesso nei secoli successivi: durante il governo di Pie-
                    ro, in occasione della discesa di Carlo VIII, la città ne approfittò
                    per fondare una repubblica teocratica (1494-98) sotto la guida
     230
   226   227   228   229   230   231   232   233   234   235   236