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L’età moderna


      L’IDEALE IMPERIALE DI CARLO V
      Carlo V, sia per formazione culturale, sia  Tuttavia la spaccatura religiosa della Cri-
      per indicazione dei suoi consiglieri, tra cui  stianità in seguito alla Riforma protestan-
      Mercurino di Gattinara, perseguì il sogno  te e l’aperta lotta sostenuta contro Fran-
      politico di un’autorità monarchica uni-  cesco I di Francia resero impossibile il suo
      versale che facesse rivivere l’universali-  progetto politico. Anche l’idea di assicu-
      smo del Sacro Romano Impero attraver-  rare la successione imperiale al figlio Fi-
      so la realizzazione di una Res publica  lippo incontrò l’opposizione dei principi
      christiana, un’Europa di Stati in cui l’im-  tedeschi, che imposero la separazione
      peratore fosse la guida politica e morale  dei domini asburgici austriaci e della di-
      della Cristianità nella lotta contro l’Islam.  gnità imperiale dalla corona di Spagna.

                    mento simile, la germanìa, scoppiò nel Regno aragonese. Am-
                    bedue le rivolte furono domate nel 1521 grazie all’appoggio del-
     Carlo V difensore   la nobiltà locale. Carlo V nel suo desiderio di realizzare un nuo-
     del Cattolicesimo...  vo Impero universale trascurò le necessità dei territori spagno-
                    li, nei quali era visto come un sovrano straniero, lontano dagli
     ...e dell’unità  usi e dalle tradizioni locali, gelosamente conservate dalle Cor-
     imperiale      tes, le rappresentanze cittadine.

                    ■ Le guerre d’Italia
                    Carlo V si trovò coinvolto in un conflitto con la Francia che ave-
     Le origini     va radici lontane. La guerra per il predominio sui territori italia-
     del conflitto con   ni aveva avuto origine dal tentativo di Carlo VIII di Francia di oc-
     la Francia in Italia  cupare i territori dell’Italia meridionale appartenenti agli Arago-
                    nesi, rivendicando l’eredità angioina. La spedizione di Carlo VIII
     La discesa     non incontrò ostacoli, ma suscitò la reazione degli Stati italiani
     di Carlo VIII  che si allearono per contrastare la sua potenza. L’alleanza, pro-
                    posta da Venezia, incontrò il favore del papa, di Ludovico Sforza
                    (signore di Milano), di Firenze, dell’Impero e della Spagna. La
                    coalizione si scontrò con i Francesi a Fornovo (1495) senza riu-
                    scire a fermarli. La Spagna, intanto, sconfisse le truppe che oc-
                    cupavano il Regno di Napoli. L’arrivo dei Francesi aveva provo-
                    cato a Firenze una sollevazione popolare con la proclamazione
     Luigi XII      della Repubblica. Il successore di Carlo VIII, Luigi XII, rivolse la
                    sua attenzione al Ducato di Milano quale discendente dai Visconti.
                    Gli accordi con Venezia (che si impossessò di Cremona e dei ter-
                    ritori vicini) e con il papa (intesi a favorire la creazione di un prin-
                    cipato per Cesare Borgia, figlio del pontefice) permisero una fa-
                    cile conquista. Gli Spagnoli intanto sostituirono la dinastia ara-
     Armistizio di Lione:  gonese presente nel sud Italia. L’armistizio di Lione (1504) san-
     Francia al nord,  zionò la divisione dell’Italia in due zone d’influenza: francese al
     Spagna al sud  nord, spagnola al sud. L’espansione di Venezia nei territori papali
                    provocò la nascita di un’alleanza in funzione antiveneta, la Lega
     Lega di Cambrai  di Cambrai composta dal papa, dalla Francia, dall’Impero e dai
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