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Il Medioevo

                    nes). A partire dal XIII sec. si cominciò a discutere di un pro-
                    blema senza partire dalla lettura dei testi e nacque così la di-
                    sputa (disputatio). Il ruolo preminente della religione si può
                    dedurre anche dal monopolio che la Chiesa esercitava sull’i-
                    struzione: nonostante le Università fossero nate da associazio-
                    ni laiche, la Chiesa provvide subito a inserirvi i propri insegnanti
                    o a sottoporle alla propria autorità istituendo la figura del can-
                    celliere, che aveva il compito di concedere la licentia docendi,
                    cioè il permesso di insegnare. La presenza ecclesiastica nelle
                    Università aumentò nel XIII sec. in seguito al massiccio ingres-
                    so degli ordini mendicanti (Domenicani e Francescani). Già in
     La nuova formazione  età comunale cominciò però a svilupparsi, accanto alla forma-
     tecnico-       zione retorica, teologica e giuridica, una formazione tecnico-
     professionale: verso  professionale richiesta soprattutto dai mercanti che dovevano
     una nuova cultura  imparare tecniche di calcolo, di scrittura per lettere commer-
                    ciali e di tutto ciò che potesse servire ad amministrare meglio i
                    loro affari. Le autorità cittadine o i privati organizzarono così
                    nuove scuole, al termine delle quali colui che voleva intra-
                    prendere un’attività commerciale doveva anche frequentare
                    una bottega artigianale o un negozio di vendita svolgendo un
                    tirocinio pratico.
                    Queste nuove attività economiche, connesse alla formazione di
                    nuovi ceti sociali, i mutamenti politici avvenuti alla fine del Me-
                    dioevo (crisi della Chiesa e dell’Impero), il formarsi di Signorie
                    e Principati in Italia e di Stati monarchici in Europa furono tut-
                    ti elementi che contribuirono anche alla fine della civiltà me-
                    dievale, dei suoi valori, dei suoi modi di vivere.
                    La riscoperta dell’antichità
     La nuova       L’aspetto più importante della nascente cultura fu la nuova
     concezione     concezione che si ebbe dell’uomo e la valutazione che si fece
     dell’uomo      della sua personalità e delle sue attività. Valori quali l’intelli-
     e la riscoperta   genza, la bellezza, la fama, la ricchezza furono tutti riscoperti
     dei classici   in una prospettiva individualistica. Tutto questo alla luce di
                    una speciale rilettura naturalistica del mondo antico. Il termi-
                    ne Umanesimo ha origine dall’espressione latina humanae lit-
                    terae con la quale si indica la letteratura che ha per oggetto
                    l’uomo e la sua formazione spirituale e morale. Secondo l’u-
                    manista Leonardo Bruni lo studio delle cose riguardanti l’uo-
                    mo poteva aiutare l’uomo stesso a perfezionarsi e a diventare
                    più capace di un’armonica convivenza con i suoi simili. La rea-
                    lizzazione dell’uomo poteva avvenire anche durante la sua vi-
                    ta terrestre, senza per questo svalutare quella ultraterrena. I
                    classici latini nel Medioevo erano stati sì studiati, ma sempre
                    con l’intento di adattarli alla concezione religiosa della vita e
     190          Titolo concesso in licenza a tonia locarico, 84762, ordine Istituto Geografico De Agostini 824316.
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