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Il Medioevo


      L’INVENZIONE DEI CARATTERI MOBILI DELLA STAMPA
      Una delle invenzioni più importanti e più  ti sociali che fino ad allora ne erano sta-
      carica di conseguenze per l’avvenire fu  ti esclusi. Proprio questa conseguenza,
      quella dei caratteri mobili da stampa (an-  però, che comportava il vantaggio del-
      che se il primo libro stampato era ap-  l’istruzione diffusa, fece sì che alcuni spi-
      parso in Cina nell’858). Durante il Me-  riti profondi non condividessero il ge-
      dioevo le opere si diffondevano grazie  nerale entusiasmo per la divulgazione
      al lavoro degli amanuensi che copiava-  della nuova tecnica.
      no i testi antichi e moderni. Alla fine del  Nel 1456 in Germania, a Magonza, ap-
      ’400 comparvero i caratteri mobili, pri-  parve nella stamperia di  Johann Gu-
      ma in legno e poi in metallo; ogni sin-  tenberg la prima versione a stampa del-
      gola lettera veniva prodotta in serie, ogni  la Bibbia latina. Da allora le stamperie si
      carattere isolato e mobile diveniva in-  diffusero in ogni parte d’Europa e in Ita-
      tercambiabile, permettendo così di  lia Venezia raggiunse il primato per nu-
      comporre e ricomporre qualunque  mero di stampatori e pregio delle edi-
      combinazione o modello. Grazie alla  zioni, tra cui si distinsero quelle cosid-
      stampa si diffusero rapidamente molti  dette aldine, dal nome dello stampato-
      testi letterari e la cultura penetrò in stra-  re Aldo Manuzio.

                    I centri di cultura
                    Il centro propulsore di questi nuovi studi, indagini e scoperte
                    furono le corti signorili dove i principi gareggiarono nell’attrarre
                    artisti, letterati e filosofi. Gli intellettuali da parte loro anelava-
                    no a divenire consiglieri dei principi e a collaborare alla vita del-
                    le corti. Difficile dire quando ciò avvenne, anche se a poco a po-
                    co artisti e letterati cessarono di partecipare alla vita politica; la
                    loro produzione assunse talvolta carattere encomiastico, di
                    idealizzazione della figura del principe, paragonato ai grandi uo-
                    mini dell’antichità (Cesare e Augusto divennero i modelli idea-
     Il mecenatismo   li). Le corti signorili offrirono agli intellettuali biblioteche ric-
     dei principi   che di manoscritti e (dopo l’invenzione dei caratteri mobili) di
                    libri stampati. A Firenze nel 1437 fu fondata da Cosimo de’ Me-
                    dici la biblioteca Medicea, a Venezia la Marciana (1460), a Ro-
                    ma la Vaticana (1484). Tutto ciò fu sintomatico dell’importan-
                    za che aveva la cultura nella formazione del consenso politico
                    e il segno della forza acquisita dalla concezione umanistica del-
                    la vita. Persino la posizione della Chiesa non fu quasi mai av-
                    versa al movimento rinascimentale; le idee umanistiche pene-
                    trarono spesso nel mondo cattolico ed ecclesiastico, i papi Pio
                    II e Niccolò V furono essi stessi degli umanisti. Con i frequenti
                    spostamenti di sede degli umanisti e gli scambi culturali che av-
     Il latino dei classici  venivano tra le diverse città, si formò un latino diverso da quel-
     come elemento  lo medievale, ispirato ai modelli classici, che divenne un im-
     unificante     portante elemento di unificazione in un momento in cui non
                    esisteva ancora nella penisola, oltre che unità politica, anche
     192                                                        Titolo concesso in licenza a tonia locarico, 84762, ordine Istituto Geografico De Agostini 824316.
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