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11 - Il Sacro Romano Impero germanico e gli Svevi


        FEDERICO II E LA CULTURA
        Sotto il regno di Federico Il ebbe grande  slam, ammise alla sua corte sapienti pro-
        sviluppo la scuola medica di Salerno e fu  venienti da ogni regione mediterranea,
        fondata l’Università di Napoli (1224), con  attirandosi così il sospetto di eresia e of-
        il manifesto intento di contrapporre una  frendosi alla diffamazione dei Guelfi che,
        scuola giuridica “laica” a quella bologne-  anche per l’ambiguità della sua politica
        se e di preparare funzionari in grado di  ecclesiastica, videro in lui l’incarnazione
        gestire le strutture amministrative del Re-  dell’Anticristo. I suoi sostenitori, ricorren-
        gno. Poliglotta, Federico coltivò gli studi  do a temi vicini al pensiero di Gioacchi-
        filosofici, l’astrologia, la geografia e le  no da Fiore, lo considerarono al contra-
        scienze. Fu buon poeta e alla sua corte  rio un “secondo Cristo”, venuto a riporta-
        fiorì la poesia della scuola siciliana. Ac-  re la Chiesa e il mondo intero sulla via
        costatosi con rispetto e interesse all’I-  della salvezza.

      cato di Baviera a Enrico il Leone. Nel 1186 fece sposare il figlio
      Enrico VI con Costanza d’Altavilla, erede al trono normanno.
      Morì nel 1190 mentre partecipava alla III crociata. Nel 1189 era
      morto anche il sovrano normanno Guglielmo II (padre di Co-
      stanza); Enrico VI si trovò quindi ad avere nelle sue mani il tro- Enrico VI erede della
      no di Germania e quello di Sicilia. Nel 1191 fu incoronato im- dignità imperiale e
      peratore a Roma; sul trono di Sicilia riuscì a salire però solo do- del trono di Sicilia
      po la morte di Tancredi di Lecce (che era stato eletto re dalla
      feudalità normanna), nel 1194. Il sogno di Enrico VI di formare
      un unico grande regno che andasse dal mare del Nord a quel-
      lo di Sicilia fu reso vano dalla sua precoce morte nel 1197.

      Federico II e Innocenzo III
      Enrico VI aveva disposto che il Regno di Sicilia, la moglie e il fi-
      glio di appena tre anni passassero sotto la tutela della Chiesa.
      Morta anche Costanza un anno dopo il marito, l’erede Federi-
      co Ruggero Costantino fu affidato alla tutela di papa Innocen- Innocenzo III tutore
      zo III (Lotario dei conti dei Segni, eletto nel 1198 a 37 anni). In- di Federico II
      nocenzo III fu uno dei più grandi papi del Medioevo; con lui la
      Chiesa raggiunse l’apice della potenza temporale. Nella lotta per
      la successione alla dignità imperiale dopo la morte di Enrico VI,
      il papa prese posizione per il guelfo Ottone di Brunswick con-
      tro Filippo di Svevia, fratello di Enrico, sostenendo la superio-
      rità dell’autorità spirituale e il diritto del papa di giudicare l’i-
      doneità dell’imperatore. Innocenzo III cercò anche di recupe-
      rare tutti i territori che erano appartenuti alla Chiesa, ma quan-
      do nel 1209 Ottone scese in Italia e ottenne la corona imperia-
      le, si diresse verso la Sicilia contro la volontà del papa, il quale
      lo scomunicò e gli oppose il giovane Federico II. Nel 1210 i fau-
      tori degli Svevi in Germania deposero Ottone e incoronarono
      Federico, il quale dovette promettere al papa di mantenere di-
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