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battere: i Comuni stessi, soprattutto quello di Milano, il Papato
e il Regno normanno. Nel 1154, il sovrano, deciso a imporre il
rispetto della propria autorità, varcò le Alpi con un contingen-
te di cavalieri. Tutti i maggiori signori feudali italiani (marchesi
del Monferrato, conti di Savoia, vescovo di Trento ecc.) lo at-
tendevano come restauratore dell’ordine sconvolto dai Comu-
ni; anche il papa ne chiedeva l’intervento per cercare di doma-
re la ribellione dei Romani che, capeggiati dal monaco Arnaldo
da Brescia, avevano costituito un libero Comune. In una prima
Le Diete dieta tenuta a Roncaglia (presso Piacenza) nel 1154 Federico
di Roncaglia informò i rappresentanti dei Comuni di voler insediare in ogni
e la restituzione città un podestà da lui nominato. Giunto a Roma, fece cattura-
delle regalie re Arnaldo (che finì sul rogo come eretico) e papa Adriano IV
lo incoronò imperatore. Sceso nuovamente in Italia nel 1158,
convocò un’altra dieta a Roncaglia alla quale convennero ve-
scovi, abati, feudatari laici, rappresentanti dei Comuni e i mag-
giori giuristi dell’Università di Bologna. Federico ebbe ricono-
sciute legittime le sue rivendicazioni e furono definiti i diritti (o
regalia) spettanti al sovrano: l’emanazione delle leggi, la no-
mina dei magistrati, la coniazione delle monete, l’imposizione
di tasse e l’armamento dell’esercito, tutti diritti che i Comuni
avevano usurpato e dovevano quindi restituire. Questa restitu-
zione fu ordinata con la Constitutio de regalibus (Costituzione
delle regalìe), mentre con la Costituzione per la pace furono
vietati ogni guerra privata e il costituirsi di qualsiasi associazio-
ne. Crema e Milano si ribellarono ma furono distrutte dal Bar-
barossa (Crema nel 1160 e Milano nel 1162), aiutato dalle trup-
La tensione pe dei Comuni di Como, Lodi, Cremona, Pavia e Novara. Nel
tra Federico I frattempo cresceva anche la tensione con la Chiesa per la ten-
e la Chiesa denza dell’imperatore a nominare i vescovi e a considerarsi su-
periore al papa. Una prima reazione era avvenuta con la Dieta
di Besançon (1157) in cui erano stati ribaditi i principi dottri-
nali su cui si fondava il primato pontificio. Quando nel 1159 fu
eletto papa Alessandro III, Federico gli oppose un antipapa, Vit-
tore IV, suscitando l’opposizione di Francia, Spagna e Inghilter-
ra (che appoggiavano Alessandro III) e di tutti i Comuni italia-
La Lega Lombarda ni. La resistenza dei Comuni alle imposizioni imperiali sfociò
sconfigge nella costituzione della Lega Lombarda, una lega difensiva che
il Barbarossa comprendeva 36 città del Veneto e della Lombardia. Il papa, i
a Legnano Normanni e i Bizantini si unirono ai Comuni. Lo scontro av-
venne a Legnano il 29 maggio 1176 e si risolse con la vittoria dei
Comuni. Federico riconobbe come papa Alessandro III e nel
1183 stipulò la Pace di Costanza con i Comuni ai quali conces-
se molte delle regalìe di cui godevano, ma riservandosi il dirit-
to di convalidare l’elezione di magistrati, consoli e podestà. Nel
frattempo in Germania, nel 1180, l’imperatore aveva tolto il Du-
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