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4 - L’Italia longobarda e l’origine del potere temporale della Chiesa
cietà civile e politica cominciò ben presto a essere seguita da
molti. San Girolamo, arrivato a Roma nel 382, e San Martino,
un soldato nato in Gallia, diffusero la vita monastica in Occi-
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dente. Sant’Agostino nel V sec. ne approfondì le norme. Fu I nuovi caratteri
però San Benedetto a imprimere nuovi caratteri alla vita mo- della vita monastica
nastica, esponendoli nella Regola da lui elaborata nel VI sec. nella Regola
Nato a Norcia nel 480, Benedetto aveva fatto vita da eremita di san Benedetto
ed era poi stato chiamato dai religiosi di un monastero vici-
no a Subiaco. Verso il 529 aveva fondato un convento a Mon-
tecassino, dove aveva accolto uomini di ogni ceto e cultura
per i quali compose la famosa Regola che viene comune-
mente compendiata nella formula: Ora et labora (“prega e
lavora”). I monaci dovevano obbedire all’abate e praticare la
preghiera e il lavoro manuale. Quando i monasteri aumenta- La crescita
rono i loro possedimenti terrieri, grazie alle sempre più fre- economica
quenti donazioni, i monaci dovettero ricorrere all’aiuto di dei monasteri
servi che lavorassero la terra, oppure affittare i terreni. Ciò
condusse però a una nuova forma di ricchezza che rischiava
di allontanarsi dall’ideale benedettino.
La Chiesa cominciava ad assumere sempre più importanza L’importanza politica
anche dal punto di vista politico. Quando Gregorio diventò della Chiesa
papa i Longobardi stavano cercando di espandersi nell’Italia
meridionale, puntando verso Roma. Gregorio si accordò con
il duca longobardo di Spoleto, convincendolo ad allontanare
le truppe in cambio di un’ingente somma di denaro (591).
Due anni dopo concordò una tregua con il re Agilulfo. Il Pa-
pato cominciava così ad agire su un piano prettamente poli-
tico. Gregorio I promosse anche un’opera evangelizzatrice L’evangelizzazione
nelle isole britanniche dove nel 597 inviò una missione di mo- delle isole
naci guidata da Agostino di Canterbury. Da quel momento il britanniche
monachesimo divenne una forza importante per la Chiesa:
essere monaco significò partecipare attivamente alla propa-
gazione del Cristianesimo. Gregorio fu inoltre consapevole
dell’importanza dei Franchi, con i cui sovrani cercò di allac-
ciare stretti rapporti che gli permisero di intervenire nella vi-
ta di molte diocesi. I possedimenti in Italia centrale, Sicilia,
Sardegna, Campania e Africa, fecero della Chiesa una grande
potenza economica; il papa impiegava spesso le proprie ri- L’impiego delle
sorse in opere sociali, per aiutare poveri, ricostruire edifici risorse economiche
distrutti dalle invasioni longobarde, riscattare prigionieri ecc. della Chiesa
Le iniziative politiche di Gregorio, l’organizzazione del pa-
trimonio ecclesiastico, l’attività missionaria e la strenua dife-
sa del primato del vescovo di Roma non avevano ancora i ca-
ratteri del potere temporale che si sarebbe sviluppato suc-
cessivamente, ma contribuirono a porre le basi per la forma-
zione del futuro Stato della Chiesa.
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