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3 L’Islam e la sua rapida
espansione
Verso la metà del VII sec. una nuova potenza si fece spazio in Oriente
e nel Mediterraneo: la civiltà islamica. Per spiegare il mistero di questa rapida
espansione, accolta prontamente da quasi tutte le popolazioni incontrate,
alcuni storici hanno parlato di “predicazione armata”. Sotto i successori
di Muhammad, i califfi, si costituì un vero e proprio impero teocratico.
Con la dinastia Omàyyade (661-750), il califfato assunse connotazioni
monarchiche ed ereditarie. Agli Omàyyadi succedettero gli Abbasidi
(750-1258) sotto i quali iniziò la disgregazione dell’Impero con il crescendo
delle autonomie locali. Nel 1258 i Mongoli distrussero la capitale Baghdad,
abbatterono il califfato abbaside e si estesero fino all’Eufrate. Solo in Spagna
il dominio degli Arabi durò fino al 1492 (caduta di Granada).
La civiltà islamica si era comunque definitivamente diffusa in Oriente fino
in India e in Cina, e in Occidente fino in Marocco, non senza lasciare segni
evidenti del suo passaggio anche in diverse parti dell’Europa.
L’Arabia preislamica
La penisola araba, in gran parte desertica, era originariamente Il contatto con le
abitata da tribù dedite alla pastorizia e al commercio. Le popo- altre popolazioni
lazioni del nord avevano avuto contatti con gli Ebrei e i Roma-
ni, quelle del sud avevano subìto il dominio di Etiopi e Persia-
ni. Al centro vivevano tribù nomadi che gravitavano intorno a La Mecca sede del
La Mecca, centro religioso, ma anche economico, dove sorge tempio di Abramo,
tutt’ora il tempio della Ka’ba (parola che significa “cubo”, dal- centro economico
la forma dell’edificio) nel luogo che la tradizione dice prescel- e religioso
to da Adamo stesso, e poi da Abramo e dal figlio Ismaele. Nel-
l’angolo sudest della Ka’ba è incastonata la pietra nera, che la
tradizione vuole caduta sulla Terra per volere divino divenendo
da bianca nera per i peccati degli uomini. All’interno della
Ka’ba, tempio per eccellenza del monoteismo, erano tuttavia
stati posti nel corso dei secoli numerosi idoli, meta del pelle-
grinaggio annuale delle tribù arabe che sospendevano per l’oc-
casione ogni conflitto. La custodia del tempio era affidata alla La supremazia
tribù dei Qurayshiti che controllava pertanto anche i traffici economica della
commerciali. Oltre ad alcuni Ebrei, che mantenevano la purez- tribù dei Qurayshiti
za del culto monoteista, la Mecca ospitava anche alcuni Arabi,
detti hunafa, “puri”, rimasti fedeli alla religione di Abramo. Uno
di questi era il futuro Profeta dell’Islam.
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