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Il Medioevo

                    rafforzamento dei governi delle province e alla certezza del get-
                    tito fiscale, all’origine di un sistema tributario sempre più op-
                    primente che suscitò un lungo elenco di rivolte interne.

                    ■ La politica religiosa
                    Erede della tradizione cesaropapista degli imperatori orientali,
     Giustiniano    in un primo tempo Giustiniano si inserì nelle vicende della Chie-
     combatte le eresie,  sa combattendo le eresie monofisita e ariana così come il pa-
     il paganesimo   ganesimo (chiusura della scuola filosofica di Atene nel 529) e il
     e il giudaismo  giudaismo (abbattimento delle sinagoghe). Di fronte all’ampio
                    seguito di monofisiti in Siria ed Egitto, cercò di forzare papa Vi-
                    gilio a un compromesso, rigettando la formula dell’ortodossia
                    del Concilio di Nicea (convocato da Costantino nel 325, in cui
                    venne condannata l’eresia ariana ed elaborata la professione di
                    fede ortodossa, detta “simbolo niceno”, il Credo tuttora in uso)
                    che fu però riconfermata nel 553 dal Concilio di Costantinopo-
     La Prammatica  li. Con la Prammatica Sanzione (554), emessa su istanza di pa-
     Sanzione       pa Vigilio, concesse ai vescovi il protettorato sul popolo, la giu-
                    risdizione civile ordinaria sul clero e la vigilanza sui magistrati.

                    L’Impero da Giustino II
                    alla dinastia macedone
     La crisi e gli attacchi  Dopo la morte di Giustiniano (565) l’Impero entrò in un pe-
     degli stranieri;   riodo di crisi. Sotto i regni di Giustino II e di Foca subì gli at-
     i Persiani     tacchi contemporanei dei Longobardi in Italia e degli Avari nel-
     si impadroniscono  la regione danubiana. Il re persiano Cosroe occupò la Siria e
     della Santa Croce  l’Egitto, saccheggiò Gerusalemme, impadronendosi della Cro-
                    ce sulla quale si riteneva fosse morto Gesù, e giunse alle porte
                    di Costantinopoli. L’esercito bizantino, per difendere la capita-
                    le, abbandonò i confini danubiani; masse di Slavi fecero allora
                    irruzione nei Balcani e vi si stabilirono, spingendo la popola-
     Eraclio combatte   zione locale verso le coste. Fu il generale Eraclio (dinastia de-
     i Persiani e risolleva  gli Eraclidi, 610-717) che, deposto Foca e preso il potere (610-
     l’Impero       641), risollevò l’Impero. Riorganizzato l’esercito, attaccò i Per-
                    siani e, per vendicare il sacco di Gerusalemme, incendiò il sa-
                    cro tempio del fuoco di Zoroastro. L’esercito persiano fu defi-
                    nitivamente vinto nel 628 a Ninive; Cosroe fu ucciso e tra le con-
                    dizioni di resa ci fu la restituzione della Santa Croce. Entrambi
                    gli Imperi uscirono indeboliti dal conflitto, cosa che li avrebbe
     Le riforme sociali   esposti presto all’inarrestabile impeto dell’invasione araba. Era-
     di Eraclio     clio attuò importanti riforme sociali: distribuì terre ai contadi-
                    ni obbligandoli al servizio militare, e divise il territorio in di-
     Le incursioni degli  stretti (temi) governati da strateghi, da lui direttamente nomi-
     Arabi e la resistenza  nati, con pieni poteri civili e militari. Tra il 674 e il 678 Bisanzio
     di Bisanzio    dovette subire incursioni da parte degli Arabi (v. cap. 3) che ave-
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