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Il Medioevo Titolo concesso in licenza a tonia locarico, 84762, ordine Istituto Geografico De Agostini 824316.
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                    gi romane prima di quella di Giustiniano. In politica estera, Teo-
                    dosio tra il 421 e il 422 sconfisse i Persiani e, accordatosi con gli
     La supremazia   Unni, li allontanò da Costantinopoli. Sotto Marciano, successo-
     del patriarca   re di Teodosio, nel 451, il Concilio di Calcedonia affermò la su-
     di Costantinopoli   premazia del patriarca di Costantinopoli nella Chiesa orientale
     e la condanna   e condannò il monofisismo che però rimase a lungo un elemento
     del monofisismo  di contrasto sia con la sede di Roma sia all’interno dell’ortodos-
                    sia orientale. Nel 474 salì al potere Zenone, dopo aver sconfitto
                    un avversario sostenuto dai monofisiti. Per ristabilire la pace
     I decreto di Zenone  emanò un decreto che, presentandosi come un compromesso
     e la sua scomunica  tra il monofisismo e le decisioni del Concilio di Calcedonia, ap-
                    parve al papa come una nuova eresia. Zenone, intervenuto au-
                    toritariamente nelle questioni religiose, fu scomunicato dando
                    inizio a una separazione trentennale con la Chiesa d’Occidente.
     Papa Gelasio I   A definire il rapporto tra Chiesa e Impero fu papa Gelasio I. In
     e la supremazia   una lettera al successore di Zenone, Anastasio, affermò la di-
     del potere spirituale  stinzione delle sfere spirituale e temporale e la supremazia del-
                    l’autorità spirituale e la sua responsabilità di fronte a Dio nella
     Cesaropapismo   cura dei fedeli. Al cesaropapismo si opponeva così la teocrazia
     e teocrazia    (ovvero il potere divino, da Theós, “Dio”, e kràtos, “potere”; tra
                    i secc. XI-XIV la confusione fra le nozioni di autorità e potere
                    condurrà la Chiesa cattolica a svilupparsi sul piano temporale
                    come una potenza fra le altre). La rappacificazione avvenne nel
                    519, sotto Giustino, successore di Anastasio.

                    Giustiniano
                    Nel 527 a Giustino succedette il nipote Giustiniano. Egli ebbe
     I collaboratori   tra i suoi collaboratori più influenti i generali Belisario e Nar-
     di Giustianiano  sete e la moglie Teodora. I primi furono determinanti per la po-
                    litica di “riconquista”, la seconda in alcuni affari di politica in-
                    terna (nel 532 spinse il marito, che già aveva pensato alla fuga,
                    a reprimere con un sanguinoso massacro la rivolta della popo-
                    lazione di Costantinopoli pressata dalle imposte fiscali). Giu-
     Unificazione   stiniano ebbe l’ambizione di ricostituire l’Impero romano nel-
     di autorità religiosa  la sua integrità politica e spirituale: proclamandosi “legge vi-
     e politica nelle mani  vente e rappresentante di Dio in terra”, riportò in auge il mo-
     dell’imperatore  dello orientale di integrazione fra le due sfere religiosa e poli-
                    tica. Nel contempo, fermati i Persiani a oriente (“pace perpe-
                    tua” del 532) e repressa la rivolta a Costantinopoli nel 532, poté
                    rivolgersi a occidente per ripristinare l’unità dell’Impero spez-
                    zata dalle invasioni barbariche.
                    ■ Le guerre di riconquista
     La riconquista  Belisario rovesciò in breve tempo (533-534) il Regno dei Van-
     dell’Africa    dali in Africa. Si accinse poi alla guerra in Italia contro i Goti
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