Page 54 - Storia della Russia
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tenuto la Siberia fuori dalla portata russa: la via era sbarrata da Kazan’ e dal khanato di
        Sibir’ al di là degli Urali, che non fu distrutto dalle armate dello zar, ma da una banda di
        avventurieri capitanata dal cosacco Ermak Timofeevič. Ermak, che aveva combattuto nella
        guerra contro la Livonia, all’inizio era stato impiegato dagli Stroganov, una famiglia di
        mercanti  che  possedeva  enormi  terreni  e  saline  a  Sol’vyčegodsk,  nel  lontano  nordest,
        prima territorio di Novgorod e ora controllato da loro come un feudo personale. Nel 1581-
        1583  Ermak  sconfisse  il  khan  Kucium,  che  si  ritrovò  impotente  di  fronte  ai  moschetti
        cosacchi, e occupò Sibir’, prendendo rapidamente il controllo di tutto il bacino del fiume
        Ob’. Ermak annegò mentre fuggiva dai tatari nel 1585, ma la via per la Siberia era ormai
        aperta:  nel  1639  i  moscoviti  avevano  raggiunto  il  Pacifico  e  stabilito  roccaforti  che

        assicuravano  loro  il  dominio  sull’intero  territorio.  L’espansione  continuò  sul  litorale
        pacifico  del  Nordamerica,  incontrando  infine  la  colonizzazione  francese  e  spagnola
        proveniente dal sud. L’Alaska rimase russa fino al 1867. Solamente a sudest, sul fiume
        Amur, i moscoviti dovettero affrontare una potenza temibile: l’impero cinese. Qui i cinesi
        erano  e  rimasero  sempre  nettamente  superiori  ai  russi:  un  secolo  dopo  la  conquista  di
        Ermak, il primo trattato russo-cinese (trattato di Nerčinsk, 1689) riconoscerà i territori alla
        Cina e regolarizzerà i rapporti commerciali tra le due parti.
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