Page 53 - Storia della Russia
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Guerra, espansione e impero

        Le  riforme  dell’esercito  andarono  di  pari  passo  con  l’inasprirsi  delle  attività  belliche
        contro  Kazan’.  L’intervento  di  Mosca  nei  tormentati  affari  del  khanato  era  divenuto
        sempre più diretto, e il nuovo zar e i suoi consiglieri decisero, infine, di assoggettarlo. Nel
        1552  un  enorme  esercito  moscovita  con  centocinquanta  cannoni  assediò  ed  espugnò
        Kazan’,  nonostante  la  strenua  difesa  tatara.  Per  pacificare  l’intero  khanato  ci  vollero
        cinque anni, ma quella conquista mutò radicalmente gli equilibri di potere nella regione:

        riconobbero  la  sovranità  di  Mosca  molti  piccoli  khan  tatari.  L’ingente  ampliamento
        territoriale aprì la strada a un’ulteriore espansione verso est e sud in direzione del mar
        Caspio (il khanato di Astrachan’ sulla foce del Volga cadde nelle mani di Ivan quattro anni
        più tardi). Da un certo punto di vista le conquiste di Ivan non fecero altro che consolidare
        una  situazione  di  fatto  –  la  Moscovia  aveva  già  servitori  tatari,  un  cliente  nel  khan  di
        Kasimov, e controllava da tempo Kazan’ indirettamente –, ma in termini politici furono gli
        anni  tra  il  1552  e  il  1556  a  rappresentare  una  svolta.  La  Moscovia  governava  ora  un
        impero formato da popolazioni di etnie diverse, ognuna con una propria tradizione politica
        e culturale, la cui integrazione e inserimento sarebbero divenuti un problema permanente
        per il governo della Russia. A celebrare il trionfo di Ivan furono costruite, a Kazan’, una
        grande cattedrale ortodossa e a Mosca, sulla Piazza Rossa, la chiesa dell’Intercessione,
        universalmente nota come cattedrale di San Basilio (1555-1561).

           Dopo  la  conquista  di  Kazan’  e  di  Astrachan’,  Ivan  si  trovò  di  fronte  a  una  scelta:
        continuare o no la serie positiva dei suoi successi attaccando la Crimea. Alcuni passi in
        questa direzione, in effetti, furono compiuti, ma la Crimea rappresentava un avversario
        temibile  (il  suo  khan  aveva  invaso  la  Moscovia  nel  1555  in  reazione  alla  conquista  di

        Kazan’) ed era un territorio lontano, molto difficile da attaccare (i successivi tentativi da
        parte della Russia riuscirono solo nel XVIII secolo). Ivan spostò quindi la sua attenzione a
        nordovest,  verso  la  Livonia,  stato  dei  cavalieri  teutonici  ormai  in  rovina.  Sembra  che
        all’inizio Ivan avesse il solo fine di imporre tributi, ma la posta in gioco, da un punto di
        vista  geopolitico,  era  molto  più  alta:  la  conquista  della  Livonia  avrebbe  aperto  alla
        Moscovia nuove possibilità commerciali nel Baltico. Nel 1553 alcuni esploratori inglesi
        guidati da Sir Richard Chancellor erano giunti a Mosca in cerca di un passaggio a nordest
        per mare verso la Cina, ed Elisabetta I di Inghilterra aveva creato una Compagnia della
        Moscovia  per  commerciare  con  il  regno  di  Ivan,  che  accolse  gli  inglesi,  suoi  primi
        importanti partner commerciali europei, concedendo loro privilegi esclusivi. Ma il Baltico
        era controllato da altre potenze quasi tutte ostili, i cui scambi passavano per il Mar Bianco
        (nel  1585  venne  fondato  il  nuovo  porto  di  Archangel’sk).  La  lunga  guerra  contro  la
        Livonia (1555-1583) cominciò in modo favorevole per i moscoviti, e così proseguì anche
        dopo l’intervento della Polonia, cui i cavalieri livonici si erano sottomessi e che si fuse
        con la Lituania nel 1569, andando a formare l’Unione polacco-lituana. Tutte le maggiori
        potenze  del  Baltico  parteciparono  alla  guerra  nel  tentativo  di  conquistare  la  Livonia;  i

        polacchi,  infine,  formarono  una  coalizione  con  Svezia  e  Crimea  contro  Mosca  e  la
        sconfissero,  facendole  perdere  i  territori  conquistati.  Mosca  uscì  dal  conflitto  molto
        provata.

           Ma  se  l’avanzata  verso  ovest  era  stata  bloccata,  la  Moscovia  poté  espandersi  nella
        direzione opposta, verso est, in Siberia. Fino a quel momento le potenze tatare avevano
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