Page 52 - Storia della Russia
P. 52

militare.

           Di eguale importanza furono i provvedimenti di Ivan in campo militare, dove lo zar
        cercò di semplificare il comando dell’esercito e di far cessare le dispute sulla priorità di
        servizio. La sua «Riforma dei mille» del 1550 mirava a creare, tramite la distribuzione di
        alcuni territori vicino Mosca a mille servitori scelti permanenti, un corpo militare d’élite, il
        cui progetto non è chiaro in che misura venne realizzato. Il «codice del servizio statale»
        del 1556, invece, elencava i doveri dei funzionari statali e provinciali e stabiliva per legge
        il principio che «ogni terra deve prestare servizio». Il dovere dei nobili di servire la corona
        era un’usanza antica, ora sancita dal nuovo codice per la prima volta con precise norme.
        Da quel momento in poi la Moscovia fu uno «stato di servitori» in cui ogni classe aveva
        determinati obblighi. Ivan tenne conto anche dell’importanza delle armi da fuoco: la sua
        principale forza rimase la cavalleria, armata di archi e armi bianche, ma nel 1550 creò la
        prima  fanteria  russa  di  moschettieri,  gli  strel’cy,  strelizzi,  reclutati  tra  la  popolazione

        urbana e di stanza principalmente nella capitale. Queste truppe erano salariate, ma come i
        pomeščiki disponevano anche di una loro base economica: in tempo di pace erano piccoli
        proprietari terrieri o artigiani o piccoli commercianti. Gli strelizzi diedero un contributo
        notevole alle capacità militari di Mosca, svolgendo al contempo funzioni di polizia e di
        difesa;  nel  1560  erano  intorno  a  10.000.  Ivan  creò  anche  uno  speciale  «prikaz  dei
        cannoni» con il compito di sovrintendere all’addestramento dei bombardieri e organizzare
        l’approvvigionamento dell’artiglieria, la cui importanza andava crescendo. Fu durante il
        suo regno che Mosca tentò per la prima volta di ingaggiare i cosacchi delle steppe del sud
        per difendere la frontiera meridionale. Questi ultimi, sebbene autonomi, dipendevano per
        le  armi  e  altre  necessità  dalle  comunità  vicine  e  offrivano  i  loro  servigi  al  miglior
        offerente:  polacchi,  abitanti  della  Crimea  o  moscoviti.  Ivan  reclutò  i  cosacchi  del  Don
        come irregolari nelle sue guerre contro Kazan’ e nel 1570 confermò ufficialmente i loro

        possedimenti lungo il Don in cambio di servizio permanente alla frontiera.
   47   48   49   50   51   52   53   54   55   56   57