Page 246 - Storia della Russia
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della  verità  e  del  progresso  tecnologico.  Nelle  nuove  condizioni  anche  questo
        establishment locale cercò un modo per sopravvivere, ricorrendo soprattutto alle vecchie e
        collaudate  reti  clientelari.  Da  un  certo  punto  di  vista  si  può  affermare  che  il  regime
        sovietico passò attraverso gli stessi cicli della «rivoluzione dall’alto» dei suoi predecessori
        imperiali: tramite l’imposizione forzata di Pietro e l’opera di consolidamento di Caterina,
        la Russia aveva raggiunto la statura di grande potenza, cui seguì il tentativo fallito di far
        coesistere  il  controllo  ideologico  autoritario  con  le  necessità  strutturali  di  un  ulteriore
        progresso  sociale,  tecnico  ed  economico.  I  risultati  furono  gli  stessi  di  Nicola  I;  come
        vedremo,  al  pari  di  Alessandro  II,  Gorbačëv  ereditò  uno  stato  mal  funzionante  sia  dal
        punto di vista sociale sia economico, un impero di dimensioni eccessive e un’élite sempre

        più divisa e disincantata. Entrambi i governanti cercarono di affrontare questi problemi
        con  un  cambiamento  di  ampia  portata  ma  controllato,  che  rimanesse  all’interno  del
        sistema in vigore. Gorbačëv, probabilmente, fu più illuminato e audace di Alessandro II,
        ma,  come  lui,  rimase  prigioniero  della  propria  visione  del  mondo.  Gorbačëv  è  stato
        paragonato  anche  ai  «despoti  illuminati»:  a  lungo  termine  l’«assolutismo  illuminato
        sovietico», come quello settecentesco, non fu in grado di risolvere la contraddizione tra
        controllo sociale autoritario e crescita socioeconomica.
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