Page 226 - Storia della Russia
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semplicemente «l’evoluzione e la realizzazione di una coscienza popolare», di una nuova
consapevolezza delle possibilità sociali offerte dall’ideologia comunista. Simili studi
hanno messo in risalto quanto le politiche staliniane furono utili agli interessi dei gruppi
sociali emergenti, la nuova intellighenzia tecnica dei vydvižency e la nomenklatura, di cui
abbiamo già parlato, senza le quali il sistema non avrebbe potuto funzionare e che
determinarono il consenso politico degli anni poststaliniani. Un’altra interpretazione ha
suggerito che l’origine contadina (diretta o indiretta) di gran parte dei vydvižency portò
nella nuova cultura politica e sociale creata dalla «rivoluzione staliniana» i modi rozzi e
conflittuali della famiglia patriarcale rurale e dei villaggi, una colonizzazione contadina
delle strutture di potere statali. Nelle parole di Nicholas Vakar, «Sotto Stalin, nel corso
degli anni Trenta, si compì una nuova rivoluzione grazie alla quale ex contadini
monopolizzarono il potere politico». La dirigenza finì nelle mani di membri del partito
provenienti dalle masse; i contadini che ottenevano ruoli dirigenziali non si facevano
scrupoli a sfruttare altri contadini, nei villaggi, nei kolchoz o nei comitati esecutivi del
partito. Al vertice della scala gerarchica, questo fu sicuramente il caso del principale
successore di Stalin, l’ex contadino e pastorello Nikita Chruščëv.
9. Esattamente dieci anni dopo scoppiò la guerra, la cui minaccia è stata usata per giustificare la «rivoluzione staliniana»:
secondo questa concezione, la vittoria sovietica sui nazisti sarebbe stata impossibile senza una rapida e risoluta
industrializzazione. Secondo la teoria opposta, invece, se la NEP fosse proseguita, si sarebbero potuti raggiungere
risultati simili senza gli sconvolgimenti della collettivizzazione, le inefficienze, gli sprechi e la produzione spesso
scadente dei piani quinquennali, lo sterminio dei contadini produttori, di specialisti competenti e di esperti ufficiali,
senza sopprimere la libera iniziativa e il buon senso, e senza i madornali errori da despota che lasciarono l’Urss
indifesa nel giugno 1941 e servirono i territori occidentali ai tedeschi su un piatto d’argento. Ma queste sono solo
speculazioni. (NdA)