Page 134 - Storia della Russia
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Il movimento decabrista
Il movimento decabrista (1814-1825), del cui fallito tentativo di rivolta abbiamo già
parlato, rappresentò una reazione a queste delusioni, ma fu anche un fenomeno culturale
prodotto da una congiuntura unica e irripetibile nella storia dell’aristocrazia russa.
Espressione liberale dell’opinione pubblica divisa degli anni postnapoleonici, riuniva in sé
eleganza cosmopolita europea, dandismo, libertinismo byroniano, disprezzo per le
convenzioni, esuberanza giovanile, gusto per l’eccesso, educazione e cultura intellettuale,
fervore patriottico, tendenze umanitarie ed entusiasmo rivoluzionario per i movimenti di
liberazione come quello di Riego in Spagna e di Bolivar in Sudamerica. Questa fu anche
l’epoca del duello, con cui giovani impetuosi mostravano sprezzo del pericolo e
aggiravano i vincoli della gerarchia sociale (qualsiasi nobile poteva sfidarne un altro). I
ribelli decabristi non furono molto numerosi: nonostante gli sforzi di Nicola e della sua
polizia vennero condannate solo 121 persone. Tuttavia, essi rappresentavano la punta di un
iceberg: in molti condividevano le loro stesse opinioni ma non erano pronti a tradire
l’imperatore o a portare fino in fondo i loro pensieri, traducendoli in azioni. I decabristi
univano l’aspirazione illuminista a un’organizzazione e a una forma giusta, razionale e
produttiva della società con il primato romantico dell’individuo, della libertà e del
sacrificio personale. Le loro profonde idee patriottiche erano parte della crescente
consapevolezza nazionale che lasciava presagire la nascita del nazionalismo. Questi
nobili, per la maggior parte giovani, che avevano ricevuto un’educazione europea,
desideravano riscoprire e recuperare le loro radici russe, e andare fieri della loro patria;
nonostante le divergenze nei metodi, in definitiva volevano creare una società libera in cui
avessero spazio e diritto tutti gli strati sociali.