Page 367 - Profili di Storia
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                                             Unità 14
                                             L’identità romana



                  rito». Riscaldati dal vino tutti gridano:  alle preghiere le minacce, con ogni mezzo  sia dovuta; quanto a me, se anche mi as-
                  «Benissimo, andiamo», e spronati i cavalli  tenta l’animo della donna. Quando la vide  solvo dal peccato, non mi sottraggo alla
                  volano a Roma.                      ostinata non piegarsi neppure dinanzi alla  pena: nessuna donna in futuro vivrà di-
                  Giunti qua al calar delle tenebre, si dirigo-  minaccia di morte, aggiunge alla paura il  sonorata seguendo l’esempio di Lucre-
                  no successivamente a Collazia , dove tro-  disonore: dice che avrebbe posto vicino al  zia». Si infisse nel cuore un coltello che te-
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                  vano Lucrezia non a trascorrere il tempo in  suo cadavere uno schiavo nudo sgozzato,  neva celato sotto la veste, e abbattutasi
                  banchetti e divertimenti con le compagne,  perché la credessero uccisa in vergognoso  morente sulla ferita cadde al suolo. Il ma-
                  come avevano visto fare le nuore del re, ma  adulterio. Vinta con questa minaccia l’osti-  rito e il padre levano alte grida.
                  a notte inoltrata intenta a filare la lana, se-  nata pudicizia, la libidine fu in apparenza  Mentre quelli si abbandonano al dolore,
                  duta in mezzo alla casa tra le ancelle ve-  vincitrice, e Tarquinio se ne partì fiero di  Bruto, estratto dalla ferita di Lucrezia il
                  glianti al lume di una lucerna. La palma di  aver espugnato l’onore di una donna; frat-  coltello grondante sangue e tenendolo da-
                  quella gara femminile toccò a Lucrezia. Es-  tanto Lucrezia dolente per tanta sventura  vanti a sé dice: «Per questo sangue, castis-
                  sa accoglie benevolmente il marito che  mandò un messaggero a Roma presso il pa-  simo prima del regio oltraggio , giuro e in-
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                  giunge in casa e i Tarquini, e Collatino vin-  dre e ad Ardea dal marito, pregandoli di  voco voi a testimoni, o dèi, che caccerò col
                  citore invita cortesemente i figli del re a  venire coll’amico più fido: la cosa era ne-  ferro, col fuoco, e con qualunque altro
                  trattenersi. Qui Sesto Tarquinio vien preso  cessaria e urgente perché era capitata  mezzo mi sia possibile Lucio Tarquinio Su-
                  dalla brama di far violenza a Lucrezia: so-  un’orribile sciagura.       perbo, insieme alla scellerata consorte e a
                  no stimolo alla libidine sia la bellezza, e sia  Spurio Lucrezio andò accompagnato da  tutta la discendenza dei figli, né sopporterò
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                  la provata pudicizia. Ma per allora dopo  Publio Valerio, figlio di Volseo, e Collati-  che costoro o alcun altro regni in Roma».
                  quel notturno svago giovanile ritornano  no da Lucio Giunio Bruto, col quale per
                  nel campo.                          caso si trovava mentre recandosi a Roma si
                  Alcuni giorni dopo Sesto Tarquinio all’in-  era imbattuto nel messaggero della mo-
                  saputa di Collatino si reca a Collazia con  glie. Trovano Lucrezia seduta mesta nella
                  un solo uomo di scorta. Quivi accolto be-  sua stanza. All’arrivo dei suoi cari le spun-
                  nevolmente da quelli di casa, ignari del suo  tano le lacrime, e alla domanda del marito
                  proposito, dopo la cena fu condotto nella  «Va  tutto  bene?».  «No»,  rispose,  «qual  3. Collazia era un’antica città del Lazio, nei pressi di
                  stanza degli ospiti; quando, acceso dal de-  bene infatti rimane ad una donna quando  Roma.
                  siderio, gli parve che tutto fosse tranquillo  sia perduto l’onore? Nel tuo letto, o Col-  4. Il padre di Lucrezia.
                  all’intorno e la casa fosse immersa nel son-  latino, vi sono le impronte di un altro uo-  5. Perché il violentatore era di stirpe regale.
                  no, impugnata la spada entrò dove Lucre-  mo; però solo il corpo è stato violato, l’a-
                  zia dormiva, e con la sinistra ferma sul pet-  nimo è innocente: la morte ne sarà la pro-
                  to della donna, disse: «Taci, Lucrezia: sono  va. Ma datemi la mano e la parola che l’a-
                  Sesto Tarquinio; ho in mano la spada: se  dultero non sarà impunito. È Sesto Tar-  GUIDAALLALETTURA
                  mandi un grido sei morta».          quinio, che da ospite divenuto nemico la  1. Qual è l’argomento centrale dalla disputa tra
                  Mentre la donna sorpresa nel sonno e im-  notte scorsa con la violenza e con le armi  Collatino e Sesto Tarquinio?
                  paurita non scorge aiuto in alcuna parte,  ha colto qui un piacere esiziale per me, ma  2. In che modo Lucrezia riconquista l’onore
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                  ma solo la morte starle sul capo, Tarquinio  anche per lui, se voi siete uomini [...]. A  3. Che cosa rappresentano, sul piano storico, le
                  le dichiara il suo amore, la supplica, unisce  voi spetterà il giudicare qual pena a colui  figure di Sesto Tarquinio e Lucrezia?






                                             Ritratti femminili
                                             Le iscrizioni fatte incidere dai mariti o dai figli per le madri di famiglia defunte, sono un docu-
                                             mento prezioso per penetrare nell’universo della famiglia romana, dei suoi valori, dei suoi sen-
                                             timenti. Leggiamone alcune provenienti da varie regioni del mondo romano e databili in varie
                                             epoche.


                 DOC8
                  Corpus Inscriptionum Latinarum, II, 5965; VIII, 20288;  la che si riteneva la virtù principale di una mo-  merosa prole e, come sempre sperai, è stato
                  8123; 5804; VI, 15346; 18385        glie rispettabile: procreare molti figli e meri-  mio marito a rendermi le onoranze estreme.
                                                      tare, di conseguenza, l’affetto del marito:
                  In questa prima epigrafe, i congiunti fanno                              Se l’uomo mostrava il suo coraggio sui cam-
                  esprimere alla donna, in prima persona, quel-  Ho realizzato il mio voto. Mi sopravvive nu-  pi di battaglia, la donna dava prova dell’e-


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