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Dossier
Le donne a Roma
Un po’di contegno! Pubbliche smancerie
Memorabile fu il modo in cui Marco Catone esercitò, nel 184-183 a.C. la carica di censore. Lo fe-
ce con tale autorevolezza che ancora oggi egli è noto come «Catone il Censore». Tra i tanti prov-
vedimenti importanti che egli prese a difesa della moralità pubblica, veniva ricordato un episodio
minore ma significativo: l’espulsione di un senatore troppo affettuoso verso la moglie. Secondo la
tradizione romana le affettuosità coniugali non dovevano essere eccessive e soprattutto non do-
vevano essere esternate al di fuori delle pareti domestiche.
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Plutarco, Vita di Marco Catone, 17 va abbracciato la moglie in pieno giorno sono un uomo beato quando Zeus tuo-
al cospetto della figlia. «Io per conto mio na».
Un altro senatore, che Catone espulse, – disse – non abbraccio mai mia moglie,
mentre aveva buone probabilità di diven- se non quando scoppia un tuono ben for- GUIDAALLALETTURA
1. Catone apprezzava le manifestazioni di affetto
tare console, fu Manilio, e ciò perché ave- te; per ciò – soggiunse scherzosamente – tra i coniugi in pubblico?
Un po’di contegno! Amore domestico
Il fatto che il buon cittadino non dovesse esibire i propri sentimenti in modo scomposto non vo-
leva dire che egli non provasse il più tenero attaccamento nei confronti della famiglia, come mo-
strava lo stesso esempio del severo Catone.
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Plutarco, Vita di Marco Catone, 20 oneste. Soleva dire che chi batte la moglie dissero di assistere la moglie quando lava-
o il figlio pone le mani sulle cose più sacre va o fasciava il bambino.
Sposò una donna appartenente a una fami- che esistano, e che secondo lui un buon
glia più nobile che ricca, convinto che sia le marito vale di più di un potente senatore.
nobili come le ricche sono pesanti e altere, [...] Dopo la nascita del figlio, per lui non GUIDAALLALETTURA
ma le prime per la vergogna delle cose tur- esistevano più affari tanto pressanti, tranne 1. Secondo Catone, chi valeva di più di un potente
pi sono più sottomesse ai mariti nelle cose qualcuno di ordine politico, che gli impe- senatore?
Una moglie eroica
In una lunga iscrizione funeraria rivivono le vicende di una coppia durante l’ultima fase delle guer-
re civili (49-45 a.C.). La lapide fu posta dal marito alla moglie defunta. Il dedicante era stato pro-
scritto due volte, la prima al tempo di Cesare, la seconda al tempo di Ottaviano. In ambedue le
occasioni la moglie lo salvò con i suoi saggi consigli e con il coraggio messo in atto per ottenere
indulgenza per il marito. Figure come questa si meritavano l’epiteto sommo per una donna: «don-
na virile» [®Unità 14,DOC7].
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Inscriptiones Latinae Selectae, 8393 mai un’offesa: oh, se questa lunga unione ampi sussidi; affinché io potessi portarli
avesse potuto subire il distacco estremo con me, ti togliesti di dosso tutto l’oro, tut-
Sono rari i matrimoni che durano tanto da per la mia morte, ed era giusto che fosse co- te le perle che portavi, e, mentre ero lonta-
finire con la morte e non essere infranti dal sì, poiché tocca al più vecchio soccombere no da casa, mi provvedesti largamente di
divorzio; noi abbiamo avuto in sorte che il al fato per primo. [...] Durante la mia clan- schiavi, di denaro, di provviste, astutamen-
nostro sia durato quarantuno anni senza destinità con i tuoi gioielli mi fornisti i più te ingannando le guardie degli avversari.
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