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Dossier
Le donne a Roma
roismo supremo nel mettere al mondo i fi- unita alle virtù fondamentali: l’amore per la stora se non l’immagine della morte, torno
gli. Il parto era molto spesso un evento tra- casa e un comportamento riservato, esem- a invocare nel sonno colei che mi fu rapita
gico: plificati dal lavoro della lana: dagli dèi, e sempre, nella speranza che i nu-
mi mi possano udire, ripeterò, Flavia Ni-
[Sepolcro] sacro agli dèi Mani di Rusticeia Amico, non è molto quello che ho da dirti, copoli, il tuo dolce nome e spesso spargerò
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Matrona. Visse 25 anni. Causa della mia ma fermati e leggi. Questo è il modesto se- lacrime sul tuo sepolcro. Oh, volessero al-
morte fu il parto e l’empio fato. Ma tu cessa polcro di una donna bella. I genitori le die- meno gli dèi esaudire la mia preghiera, sì
di piangere, mio diletto compagno, e custo- dero il nome di Claudia. Amò suo marito ch’io possa veder spuntare un fiore sulla
disci l’amore per il figlio nostro. Poiché il con tutto il suo cuore. Allevò due figli, uno tua tomba da un ramo verde, o nel germo-
mio spirito è ormai tra gli astri del cielo. dei quali lasciò in vita, l’altro sotto terra. glio dell’amaranto o nel roseo o purpureo
Sapeva conversare piacevolmente, cammi- colore della viola, sì che il passante, nello
La castità e l’amore per il marito erano virtù nava con grazia, lavorò la lana e custodì la scorgere i fiori, rallenti il passo, legga e di-
esemplari. Così si esprime una madre morta casa. Questo è tutto. Puoi andare. ca a se stesso: «Questo fiore è il corpo di
anch’essa appena venticinquenne: Flavia Nicopoli».
Abbiamo visto che l’amore non era il requi-
Vorrei che mia figlia avesse in sorte di vi- sito fondamentale di un matrimonio riusci-
vere casta e imparasse dal mio esempio ad to. Ma naturalmente c’erano le eccezioni, co-
amare il marito. me basterebbe a dimostrare questa stupenda
iscrizione funebre posta alla moglie da un
Si esaltava, in una buona moglie, anche la ricco liberto:
grande laboriosità:
Se per caso un passante disposto a una so- 1. Gli dèi Mani erano le anime dei defunti, talvolta
Sposa, che per anni mi fosti tanto diletta, sta si chiede quali lacrime renda questo no- assimilate alle divinità infernali.
con la tua abnegazione hai superato il ma- stro campicello arato a lugubri scritte, si
rito. Tutto ciò che abbiamo, l’hai procura- fermi un istante, glielo dirò.
to con il tuo lavoro. Finché visse, costei, sposa carissima un
tempo di Elio Stefano, fu Flavia Nicopoli, GUIDAALLALETTURA
Nei ritratti più elaborati emergevano anche né cesserà di vivere a me cara, fino a che 1. Quali sono le virtù femminili esaltate in queste
doti quali la bellezza e la grazia, ma sempre avrò vita. Nulla ormai mi rasserena e mi ri- iscrizioni?
Uniti per sempre.Il sepolcro dei due innamorati
Per i Romani il successo e la durata di un matrimonio si basavano su alcuni requisiti fondamen-
tali: la concordia, la fedeltà, la solidarietà tra gli sposi, il loro impegno nella cura dei beni familia-
ri e dei figli. L’amore tra i coniugi non compariva dunque tra questi requisiti. Esso era solo una
fortunata possibilità che, se si manifestava, contribuiva a dare solidità all’unione della coppia e a
renderla un sodalizio indissolubile.
Eccezionale era quindi la fama di coppie famose in cui i valori fondamentali del matrimonio, so-
stenuti dall’amore reciproco, avevano dato luogo a manifestazioni di assoluta dedizione.
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Valerio Massimo, Fatti e detti memorabili, IV, 6, 3 adagiarono, vestito e calzato com’era, ac- meglio essere uniti dalla morte che divisi
canto alla sua sposa e, dato fuoco al rogo, dalla vita.
Marco Plauzio riconducendo in Asia per li cremarono ambedue. Ivi fu loro innalza-
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ordine del Senato una flotta di sessanta na- to un sepolcro – lo si può vedere ancor og-
vi alleate, era approdato a Taranto; sua mo- gi a Taranto – detto «dei due innamorati». 1. Il personaggio ricopriva, forse, la carica di prefet-
glie Orestilla, che lo aveva accompagnato E non dubito che, se mai vi è sensibilità ne- to della flotta. L’anno dell’episodio non è precisato.
fin là, ammalatasi morì. Celebrati i suoi fu- gli estinti, Plauzio e Orestilla siano entrati
nerali e postala sul rogo, nell’atto di unger- nel regno delle tenebre lieti di essere uniti GUIDAALLALETTURA
ne il corpo e di baciarla, impugnò un’arma anche nella morte. Certo, quando l’amore 1. Quale atto d’amore offre alla moglie morta
e si uccise sul suo cadavere. Gli amici lo è a un tempo grandissimo e santo, è molto Marco Plauzio?
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