Page 35 - Profili di Storia
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                                             Modulo 1
                                             La preistoria



                           Australopiteco     Gli Australopitechi I primi esseri viventi a compiere queste esperienze furono alcuni
                   Il termine vuol dire «scimmia – in  Ominidi dell’Africa orientale e meridionale chiamati Australopitechi. Gli Australopite-
                       greco pìthekos – dell’Africa
                       australe» ed è impiegato per  chi possedevano infatti tutte le caratteristiche che consentivano la posizione eretta: co-
                       designare tutte le specie non  lonna vertebrale verticale, gabbia toracica larga e piatta, arti posteriori con funzione di
                    appartenenti al genere Homo. Il
                    genere Australopithecus precede,  sostegno di tutto il corpo, riduzione della lunghezza degli arti anteriori, ormai divenuti
                 origina e affianca in seguito il genere  superiori. La loro taglia era piccola e andava da un metro a un metro e mezzo circa. I lo-
                                     Homo.   ro denti canini e incisivi superavano di poco il livello degli altri denti e presentavano ca-
                                             ratteristiche più vicine a quelle dell’uomo che a quelle delle scimmie. Il primo protago-
                         specializzazione    nista della nostra storia è l’Australopithecus afarensis (dalla regione di Afar, in Etiopia),
                     È la capacità da parte di alcuni
                       animali di fare bene solo ed  un ominide vissuto in Etiopia tra i 4 e i 3 milioni di anni fa. A questo genere appartiene
                  esclusivamente alcune cose precise  Lucy, lo scheletro di una «donna» vissuta 3 milioni e mezzo di anni fa.
                 (vivere in un determinato ambiente,  Intorno ai 3 milioni di anni fa, l’afarensis scomparve dalla scena, lasciando il suo posto al-
                   mangiare determinate cose, ecc.).
                  Questo implica scarse possibilità di  l’Australopithecus africanus. Pur presentando affinità con l’afarensis, l’africanus presenta
                   adattamento e di sopravvivenza, a  un incremento del volume del cranio, una tendenza alla riduzione dei denti e un miglio-
                      vantaggio degli animali poco
                    specializzati che si adattano più  ramento delle strutture di deambulazione.
                   facilmente alle nuove situazioni e  Dall’africanus discendono due Australopitechi robusti, denominati robustus e boisei, che
                 hanno quindi maggiori possibilità di  presto rivelarono una tendenza alla specializzazione. Infatti, in conseguenza di una nuo-
                                sopravvivenza.
                                             va ondata di inaridimento climatico che investì l’Africa 2 milioni di anni fa, l’habitat del-
                                             la savana subì delle profonde modificazioni. Fu così che gli Ominidi si trovarono alle pre-
                        nicchia ecologica    se con nuovi problemi di sopravvivenza. Da una parte, rafforzarono l’andatura bipede,
                   Indica il luogo di un ecosistema in
                   cui, grazie all’interazione tra esseri  come unico strumento per spostarsi alla ricerca di cibo; dall’altra, occorreva sfruttare la
                   viventi e ambiente, si realizzano i  nuova nicchia ecologica rappresentata dagli ecosistemi aridi, in cui il cibo è sotto terra,
                        fattori più convenienti alla
                       sopravvivenza di una specie.  duro e difficile da raggiungere. Le opzioni erano due: mantenersi poco specializzati, sfrut-
                                             tando le possibilità offerte dalle mani libere e dallo sviluppo del cervello, che consenti-
                                             vano il controllo dell’ambiente; oppure specializzare gli organi anatomici in maniera tale
                              ecosistema
                  L’insieme dei fattori chimici e fisici
                    di un ambiente e degli organismi
                       che in esso vivono. Ciascun
                 ambiente può essere considerato un
                     ecosistema allorché è possibile
                   pensarlo come un’unità integrata,
                       nella quale ogni parte che lo
                       compone agisce in funzione
                          dell’equilibrio del tutto.



                     ® L’uso dei primi strumenti
                            [disegno di R. Bowen]

                    L’Australopiteco africanus iniziò a
                           differenziarsi dagli altri
                  Australopitechi attorno ai 2,5 milioni
                 di anni fa. La differenziazione dipese
                    dal modo in cui questa specie si
                      adattò ad alcuni cambiamenti
                 ambientali avvenuti nell’area della Rift
                  Valley e portò alla sua evoluzione in
                 Homo habilis. Anziché specializzarsi,
                   come alcuni Australopitechi, nella
                       ricerca di qualsiasi specie di
                   vegetali, anche quelle più dure da
                 masticare, Homo habilis consolidò la
                     tendenza a una dieta onnivora,
                 cibandosi pure di carne. Per fare ciò
                     sviluppò la capacità di costruire
                      oggetti, strumenti necessari a
                          tagliare, sventrare, ecc.

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