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Modulo 4
Una nuova potenza
mediterranea: Roma
Il sistema delle tribù Analogo il caso dei comizi tributi, dove ogni singola tribù espri-
meva un voto. Le tribù (in numero di 35) erano organizzate su base territoriale e com-
prendevano i cittadini romani residenti a Roma o nelle varie regioni dell’Italia. Ora, la po-
polazione urbana, molto più numerosa, era compressa in sole 4 tribù e contava solo 4 vo-
ti contro i 31 voti della altre 31 tribù. Queste ultime, essendo composte in prevalenza di
proprietari terrieri, avevano un orientamento politico moderato.
Votazioni Il potere del popolo era sottoposto a molte limitazioni. Il popolo, anzitutto,
non poteva convocarsi da solo: era indispensabile l’iniziativa di un magistrato, che sotto-
poneva le leggi da approvare alle assemblee popolari. Nessun cittadino poteva prendere
la parola perché la discussione non era ammessa.
Il cittadino sfilava davanti alla tribuna e dichiarava pubblicamente il suo voto. Immagi-
niamo quante pressioni suscitava questo procedimento; il patrono poteva controllare il
cliente, l’amico controllare l’amico, il padre il figlio, il politico verificare se un votante che
aveva ricevuto un favore manteneva l’impegno.
Ma la cosa forse più significativa era che i Romani avevano l’abitudine di registrare i ri-
sultati man mano che si votava, di procedere (nei comizi centuriati) partendo dalla prima
classe, e di arrestare la votazione non appena risultasse raggiunta la maggioranza: essen-
do le centurie della prima classe composte di ricchi e detenendo esse la maggioranza as-
soluta, i cittadini che effettivamente votavano erano pochi. Era raro che fosse chiamata a
candidato
Dal latino candidatus, «vestito di votare la seconda classe, rarissimo che si arrivasse alla terza o alla quarta.
bianco». Nella Roma antica coloro i Il magistrato presidente agiva quasi da padrone. Se i risultati della votazione, proclamati
quali aspiravano a una magistratura
indossavano durante la campagna apertamente centuria dopo centuria, tribù dopo tribù, prendevano una piega a lui non
elettorale una toga candida, in modo gradita egli poteva sospendere la seduta e rinviarla: bastava il pretesto di un presagio fu-
da essere facilmente riconoscibili.
I candidati si aggiravano per il Foro, nesto, oppure, più semplicemente, la sua insindacabile decisione. Una volta compiuta la
il cuore della vita politica di Roma, votazione, il magistrato aveva inoltre il potere di respingerla e quindi di annullarla. Atto
e, al pari dei nostri politici, tenevano grave, certamente, che provocava reazioni accese, ma legalmente inoppugnabile.
discorsi agli elettori, cercavano di
incontrare il maggior numero di Elezioni Nemmeno nell’elezione dei magistrati il popolo poteva agire in assoluta li-
persone possibile, facevano bertà. Prima della votazione il senato e il magistrato che organizzava le elezioni passava-
promesse, stringevano alleanze.
no in rassegna le candidature e stabilivano chi fosse eleggibile e chi no. Ogni assemblea,
pontefice Ordinamento politico repubblicano
Dal latino pontifex, composto di
pons, «ponte», e facere, «fare». Il
termine si riferiva originariamente Senato Comizi curiati Comizi centuriati
all’attività di costruzione dei ponti (300 ex magistrati 30 curie 35 tribù
che era considerata anche un atto eletti a vita) • funzioni rituali • competenze legislative
magico-sacrale. • competenze politiche e giudiziarie
illimitate
designa eleggono
Dittatore Consoli Pretori Censori
magistratura in carica 1 anno in carica 1 anno in carica 18 mesi
straordinaria • competenze militari • competenze • censimento dei cittadini
in carica per 6 mesi e politiche giudiziarie e • ammissione in senato
• presiedono i comizi politiche • controllo dei costumi
centuriati e tributi • gestione patrimonio
dello Stato
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