Page 248 - Profili di Storia
P. 248
P1_Modulo03b.qxp 22-02-2010 9:50 Pagina 233
Unità 10
Alessandro e l’ellenismo
stata ripristinata a opera di Trasibulo, ma la città si ritrovava chiusa in se stessa, timorosa
di perdere quel simulacro di libertà appena riconquistato.
In questa situazione si svolgeva l’attività dei sofisti [®8.6], che insistevano sulla relatività
delle opinioni e dei valori rispetto all’esigenza prioritaria, per il politico di successo, di
riuscire a persuadere, a imporsi. L’attività dei sofisti appariva dunque sganciata dagli idea-
li della polis democratica, dal momento che essi insegnavano tanto a difendere la demo-
crazia che a difendere l’oligarchia. Si comprende bene, quindi, che l’attività dei sofisti su-
scitasse forti reazioni negli ambienti tradizionalisti, che assistevano con preoccupazione
allo sfaldamento degli antichi valori democratici.
Insegnamento e condanna di Socrate A taluni poteva apparire come un sofista anche
Socrate. In realtà egli non condivideva i metodi dei sofisti e s’impose piuttosto come il
rappresentante emblematico di una nuova figura che si affermò nel IV sec. a.C., quella
punto era assolutamente fondamentale: ® Le scuole
molte potevano essere le dottrine filosofi- filosofiche
che, ma la vera filosofia non poteva esistere di Atene
senza la piena libertà morale e materiale del Le quattro principali
filosofo. scuole filosofiche,
quella platonica
Atene mise a morte il filosofo Socrate, ma fu (Accademia), quella
proprio grazie all’insegnamento di Socrate aristotelica (Liceo),
che essa divenne la patria della filosofia. Per quella stoica (Stoà
tutta la durata della storia antica, chi voleva Poikile o «Portico
dipinto») e quella
studiare filosofia doveva recarsi ad Atene. epicurea («Giardino
L’unica rivale credibile fu Alessandria d’E- di Epicuro»), si
gitto, che tuttavia non riuscì quasi mai a spo- trovavano a non più
di mille metri
destare la città dell’Attica. L’insegnamento dall’agorà, il centro
della filosofia era organizzato in apposite della vita politica e
scuole. La più importante fu fondata agli ini- sociale di Atene.
zi del IV sec. a.C. dal più famoso allievo di
Socrate, Platone. La scuola platonica pren-
deva il nome dall’Accademia, un giardino
pubblico nel cui ginnasio si tenevano rego-
larmente dibattiti filosofici.
L’altra grande scuola filosofica ateniese fu
fondata nel 335 da Aristotele, il maestro di
Alessandro Magno. Essa era legata a un altro
giardino pubblico, il Liceo, e prese il nome
di scuola peripatetica dal perìpatos, il viale
del ginnasio lungo il quale maestri e allievi
erano soliti passeggiare.
Attorno al 300 a.C. fu fondata da Zenone di
Cizio (nell’isola di Cipro) la scuola stoica,
detta così dal suo luogo di riunione, un por- Motivi di prestigio ed economici (molti de- di edifici pubblici), ma esse non avevano le
tico (stoà) situato nei pressi dell’agorà. Nel- gli allievi erano stranieri benestanti) spinge- risorse per garantire un regolare finanzia-
lo stesso periodo Epicuro diede vita alla sua vano Atene e le altre città rinomate per l’in- mento pubblico. Le scuole venivano quindi
scuola in un terreno appena fuori le mura, segnamento della filosofia ad agevolare in mantenute dalle lezioni a pagamento e dalla
che diede il nome alla scuola stessa, il «Giar- vario modo l’attività delle loro scuole (so- generosità dei ricchi, a cominciare dai sovra-
dino». prattutto mediante la concessione di spazi e ni ellenistici.
233