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Modulo 3
Il mondo greco
1. Il dramma di Atene e le risposte dei filosofi
Crisi della polis La fine della guerra del Peloponneso rese evidente che il mondo gre-
co era precipitato in una grave crisi politica, economica e sociale. Il grande numero di
morti aveva inoltre spopolato intere zone in quasi tutta la Grecia.
Il sistema delle poleis si ritrovava gravemente indebolito. La polis garantiva ai cittadini
forme molto evolute di partecipazione e di convivenza, quali nessuna comunità umana
aveva mai raggiunto. All’esterno, tuttavia, essa generava una conflittualità molto elevata,
alla perenne ricerca dell’egemonia sulle altre poleis.
Ad Atene la crisi morale della polis emerse in un clamoroso e tragico episodio: il proces-
so e la condanna a morte del grande filosofo Socrate. Dopo l’umiliante sconfitta nella
guerra del Peloponneso e la terribile esperienza del governo dei Trenta, la democrazia era
SCIENZA La filosofia
E TECNICA
a filosofia può essere definita come
Luna riflessione critica e razionale su-
gli aspetti più generali del reale e dell’attività
intellettuale e pratica dell’uomo. In greco, il
termine significava letteralmente «amore del
sapere», e si riferiva in origine a tutte le atti-
vità di riflessione consapevole, indipenden-
temente dall’oggetto della loro indagine.
Il termine «filosofo» appare per la prima
volta nell’accezione oggi comune soltanto
nel IV sec. a.C.: il secolo che cominciò con la
morte di Socratee in cui furono attivi due tra
i più grandi filosofi di tutti i tempi, Platone e
Aristotele.
Nell’antichità il filosofo si caratterizzava an-
zitutto per un modo specifico di vita, distin-
to dagli altri. In questo senso il personaggio
di Socrate annuncia l’apparizione del vero e
proprio filosofo: il suo abbigliamento mo-
desto, la sua astinenza dal cibo e dai piaceri,
il suo rifiuto della ricchezza lanciavano in-
fatti un chiaro messaggio di vita: per essere
veramente liberi non bisognava desiderare
nulla. In questo senso il filosofo si distingue-
va dal sofista [®8.6]: quest’ultimo vendeva
il suo sapere come un mercante. Come ogni
buon venditore, il sofista lodava le proprie
merci, indifferente al fatto se fossero utili o
dannose. in grado di procurare agli uomini la vera fe- π L’Accademia di Platone, I sec. a.C.
Il filosofo perseguiva invece unicamente il licità. Al tempo stesso il filosofo era molto [da Pompei, Museo Archeologico Nazionale,
bene morale, quello personale e quello de- più di uno scienziato: era il modello di un Napoli]
gli altri, e mirava al raggiungimento della ve- uomo che aveva raggiunto la felicità o cerca-
ra felicità. La filosofia era dunque molto più va di raggiungerla. La felicità del filosofo mondo, una riflessione che aveva il proprio
di una «scienza» o di una qualunque altra di- consisteva in una riflessione sulle cause e sui fine esclusivamente in se stessa, senza nessu-
sciplina intellettuale. Era l’unico tipo di vita princìpi che sono alla base dell’ordine del na ricerca dell’utilità pratica. Quest’ultimo
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