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Unità 7
Sparta e Atene
6. Le parole chiave della democrazia
Nuovi ideali Quella ateniese fu la prima democrazia del mondo e insieme la forma più
evoluta di democrazia della Grecia antica. Con la nascita della democrazia, si affermaro-
no pienamente alcuni vecchi ideali della polis, mentre altri ideali si imposero per la pri-
ma volta. L’ideale ugualitario dell’isonomìa (da ìsos, «uguale», e nòmos, «legge»), vale a
dire la parità di tutti i cittadini di fronte alla legge, ebbe finalmente piena attuazione. Il
potere non era più distribuito in modo diseguale tra i cittadini, ma circolava dall’uno al-
l’altro: il comando e l’ubbidienza non si contrapponevano in modo statico tra gli indivi-
dui ma diventarono gli elementi di un rapporto mutevole e reversibile. Oggi un cittadino
ubbidisce, ma domani comanda, per poi tornare a ubbidire, in una circolarità delle fun-
zioni che coinvolge l’intera cittadinanza.
Questo poteva accadere perché la democrazia si basava sulla partecipazione diretta di
tutti i cittadini alla vita politica, tanto nell’assemblea quanto nel consiglio o nelle varie ca-
riche pubbliche. Dal momento in cui veniva ammesso nella cittadinanza, lungo tutto il
corso della sua esistenza, un ateniese aveva buone probabilità di diventare membro del
consiglio e suo presidente, di ricoprire una carica pubblica, di partecipare a una giuria.
Poiché tutti i cittadini avevano uguali diritti, tutti avevano piena libertà di parola, a tal
punto che il termine indicante questo principio, isegorìa, veniva talvolta usato come si-
nonimo di democrazia. Nell’assemblea dell’oligarchica Sparta, molto simile alla parata di
un esercito ordinato e ubbidiente, non si poteva discutere. Nell’assemblea della demo-
cratica Atene ognuno aveva il diritto di salire sulla tribuna per esprimere il suo pensiero,
per proporre, per criticare, per approvare.
Valori di oggi La democrazia è, per l’uomo moderno, un valore indiscusso: tranne ra-
re eccezioni, nessun uomo politico, nessun cittadino negherebbe di essere democratico e
di voler rispettare le regole della democrazia. Sembra quasi che questa forma di governo
sia valutata come l’unico modo dignitoso di vivere insieme.
Nell’antichità non era così e i critici della democrazia erano numerosi: essa era ritenuta
uno dei vari modi di governo della polis, non l’unico né il migliore. C’era chi lo esaltava
e chi lo condannava.
Polis e territorio Le poleis greche erano tutte città di medie o piccole dimensioni. Alcu-
ne – come Atene o Sparta – riuscirono per qualche tempo a dar vita a un piccolo impero: ma π Un orologio ad acqua, un’urna
si trattò di eccezioni. La maggior parte delle città aveva un territorio di poche centinaia di e due dischi per votazioni
[disegno ricostruttivo di P. Connolly]
chilometri quadrati, solo poche superavano i mille (per un rapido confronto, si pensi che Ad Atene l’uguaglianza di tutti i
una regione italiana di dimensioni medie come il Lazio si estende per più di 17.000 km ). cittadini di fronte alla legge era
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assicurata da alcuni espedienti che
Per spiegare questa caratteristica si ricorre solitamente a un’idea molto diffusa: il territorio regolavano la vita giuridica della
stesso della Grecia, solcato da aspre montagne e intervallato da piccole e medie pianure, città. In un processo, che poteva
essere richiesto da un qualsiasi
frastagliato lungo le coste da profonde insenature e quasi polverizzato in una miriade di iso- cittadino, i giurati, sorteggiati fra
le, sarebbe il principale responsabile di questa frammentazione politica. Le costrizioni del- tutti i cittadini, percepivano una
somma per compensare le giornate
la natura avrebbero pertanto fissato in limiti ristretti le dimensioni delle poleis. Questa in- lavorative perse e permettere così a
terpretazione è vera solo parzialmente. La regola è smentita da territori geograficamente tutti, anche ai meno abbienti, di
partecipare. Sia l’accusatore che
abbastanza suddivisi, come l’Attica, che aveva una sola città (Atene), o più uniformi, come l’accusato per le proprie arringhe
la Beozia, che aveva molte città. Non fu dunque la geografia il fattore determinante. avevano un tempo limitato, calcolato
con una specie di clessidra ad acqua
Il fatto è che per funzionare senza snaturarsi una polis non doveva avere né un territorio della durata di circa sei minuti. Infine
troppo vasto né cittadini troppo numerosi. Alcuni pensatori antichi fissarono in 10.000 il i giurati votavano per mezzo di
speciali gettoni in bronzo che
numero di cittadini ideale, altri in 5000. Nel concreto, la «grande» Atene non ne ebbe più permettevano il voto segreto: il
di 30.000, la potente Sparta solo poche migliaia (per l’esattezza appena 2000 nell’anno disco con perno cavo indicava
colpevolezza, quello con perno pieno
371 a.C.), mentre la maggior parte non raggiunse i 10.000. innocenza.
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