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Modulo 3
Il mondo greco
5. Atene democratica
La riforma di Clistene La svolta avvenne nel 508-507 a.C. con l’elezione all’arcontato
di Clìstene, un nobile di tendenze filopopolari. Clistene elaborò una riforma che tra-
sformò radicalmente gli ordinamenti politici ateniesi. Il filo ispiratore della sua opera con-
sistette nella volontà di spezzare per sempre il predominio degli aristocratici e di garan-
tire diritti uguali per tutti i cittadini.
L’intero territorio dell’Attica fu suddiviso in trenta distretti chiamati trittìe. Queste ulti-
me furono distribuite in dieci tribù, ciascuna delle quali comprendeva una trittìa della
città, una della costa e una dell’interno. Il peso politico degli aristocratici ne risultò for-
temente sminuito: essi si ritrovarono infatti frammentati nelle varie tribù, accanto a citta-
dini della costa e dell’interno. In ogni singola tribù erano infatti raggruppati, in modo
equilibrato, tutti i ceti sociali dell’Attica: dai contadini e dai pastori dell’interno, ai pic-
coli coltivatori, ai ricchi proprietari, ai commercianti e pescatori della costa, agli artigia-
ni. Insomma: ogni tribù era un’entità astratta e non territoriale, un campione omogeneo
della cittadinanza; all’interno di ciascuna l’influenza degli aristocratici era bilanciata da
quella di altri gruppi sociali che avevano interessi diversi.
Le istituzioni politiche Ogni singola tribù esprimeva dal suo interno un determinato
contingente di opliti e di cavalieri. Essa designava inoltre per sorteggio 50consiglieri che an-
davano a comporre il consiglio dei 500 (50 consiglieri per dieci tribù). Questo organismo,
che sostituì il vecchio consiglio dei 400 creato da Solone, svolgeva funzioni molto importan-
ti: preparava i decreti da sottoporre all’approvazione dell’assemblea; controllava l’operato
† La divisione in trittìe dell’Attica
nella riforma clistenica dei magistrati e le finanze pubbliche; gestiva la politica estera. Il consiglio dei 500 era quindi
l’organismo più importante della polis. A differenza del consiglio
soloniano ne potevano far parte tutti i cittadini.
Trittìe urbane Questa nuova boulè funzionava nel seguente modo: l’anno fu di-
Trittìe della costa viso in dieci sessioni o pritanìe, una per ogni mese dell’anno
Trittìe dell’interno
(l’anno comprendeva dieci mesi, in media di 36 giorni). Ogni
sessione era affidata a 50 consiglieri (prìtani) di una singola
tribù: quindi tutte le tribù, in successione, operavano nel consi-
glio tramite i loro rappresentanti. Questo sistema aveva inoltre
Maratona
il vantaggio, riducendo il numero dei consiglieri effettivamente
operanti, di snellire riunioni che altrimenti sarebbero state ma-
stodontiche e inefficienti.
Eleusi
I 50 pritani del mese traevano a sorte tra di loro un presidente che
restava in carica un solo giorno e che fungeva anche da presiden-
te dell’assemblea. Non si poteva essere eletti membri del consi-
Atene glio per più di due volte nella vita: questo vuol dire che ogni citta-
SALAMINA
dino ateniese aveva altissime probabilità di ricoprire, prima o
Pireo
poi, questa carica.
L’assemblea(ekklesìa) era composta da tutti i cittadini ateniesi. È
difficile dire quanti di essi effettivamente partecipassero a queste
riunioni di massa (almeno quaranta l’anno) che si tenevano all’a-
ria aperta: molti contadini residenti in terre lontane dalla città
non avevano la possibilità di andare all’assemblea e tornare a ca-
EGINA
sa in serata. Non tutti, inoltre, avevano la possibilità economica di
abbandonare il proprio lavoro. È probabile che la partecipazione
media fosse di 5000 cittadini su un totale di circa 40.000.
Sunio
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