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                                                                                             Sparta e Atene


                        Al vertice del governo spartano erano due re (diarchia) che ricevevano il potere per via
                        ereditaria. Sul campo di battaglia essi comandavano gli eserciti, ma in città non ricopri-
                        vano funzioni politiche di rilievo e si limitavano a svolgere compiti sacerdotali.
                        Ben più potenti erano i cinque èfori (letteralmente «ispettori», «sorveglianti»), eletti annual-
                        mente dall’assemblea. L’insieme dei loro poteri era impressionante: controllavano l’applica-
                        zione delle leggi, l’educazione dei giovani, il comportamento dei cittadini, si occupavano della
                        politica estera, amministravano la giustizia e potevano persino giudicare l’operato dei due re.
                        A Sparta, l’assemblea dei cittadini di pieno diritto, chiamata apella, a differenza di quel-
                        le delle altre poleis greche, non prevedeva dibattiti, confronti di opinioni, discussioni ani-
                        mate. Era la riunione di un corpo militare educato fin dall’infanzia all’ordine e alla disci-
                        plina. L’apella aveva prerogative ristrette: non possedeva capacità d’iniziativa e poteva
                        soltanto approvare o respingere le proposte avanzate da un consiglio ristretto, la gerusìa,
                        di cui facevano parte i due re e ventotto anziani (detti geronti) eletti a vita tra i cittadini
                        di età superiore ai sessant’anni.
                        Questo particolare rapporto tra assemblea e consiglio, in cui il consiglio aveva un potere
                        preponderante, qualifica il regime politico spartano come un’oligarchia, anzi come un ve-
                        ro e proprio modello di ordinamento oligarchico. Oligarchia vuol dire letteralmente «go-
                        verno di pochi»: e infatti i pochi componenti della gerusia spartana avevano una funzio-
                        ne dirigente rispetto alla totalità dei cittadini riuniti nell’apella.
                         Come controllare i vinti? Gli ordinamenti oligarchici di questa polis rispondevano a
                        un ben preciso problema: l’esercito spartano tra VII e VI sec. a.C. era diventato senza
                        dubbio il più efficiente del mondo greco, ma il numero dei sudditi era troppo più gran-  GUIDAALLOSTUDIO
                        de di quello degli Spartani. Così, una volta vinta la sfida per il dominio sul Peloponneso  1. Sottolinea sul testo le
                                                                                                            caratteristiche ambientali del sito di
                        meridionale, Sparta dovette porsi il problema di come controllare il gran numero delle  Sparta.
                        comunità sottomesse, di come stroncarne la volontà di riscossa, impedirne le probabili ri-  2. Quali erano le funzioni dei re?
                                                                                                            3. Quali organismi dirigevano
                        bellioni. Ne risultò un assetto politico in cui l’elemento guerriero, la durezza, l’ordine e  politicamente la polis spartana?
                        la disciplina erano assolutamente fondamentali.                                     4. Perché l’apella contava poco?



                                                  Ordinamento politico spartano


                                   DIARCHIA                           APELLA
                              2 re in carica a vita: sono     assemblea di cittadini di pieno
                              capi religiosi e comandanti        diritto di età superiore
                                   dell’esercito                     ai 30 anni





                                                                  • elegge
                                                                  • approva o respinge
                                                                   le proposte di







                                                      GERUSÌA                         ÈFORI
                                               consiglio composto da 2 re più   5 magistrati eletti annualmente:
                                               28 anziani di età superiore ai   hanno funzioni giudiziarie,
                                               60 anni eletti a vita: ha funzioni   esecutive e di controllo
                                                 giudiziarie e deliberative




                                                                                                                                153
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