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Modulo 3
Il mondo greco
cerca di nuove terre. Ebbe così inizio, verso il 780 a.C., uno straordinario fenomeno mi-
gratorio che continuò fino a quasi tutto il VI sec., disseminando insediamenti greci in Si-
cilia, nel Sud dell’Italia, lungo le coste meridionali dell’odierna Francia e quelle orientali
della Spagna, in Cirenaica, in Tracia, sulle rive dell’Ellesponto e del Mar Nero. Oltre che
dall’acquisizione di nuove terre coltivabili, la colonizzazione fu incentivata anche dalla
ricerca delle numerose materie prime di cui la Grecia era priva e dall’esigenza di stabili-
re nuovi contatti commerciali, in vista soprattutto dell’approvvigionamento di grano.
Il movimento diffuse la cultura ellenica in terre lontane, arricchendola con gli apporti del-
le culture locali e dando vita a forme nuove e originali. L’esempio più alto è quello offer-
to dalla Sicilia e dalle regioni meridionali della nostra penisola. La floridezza economica
di queste terre e la splendida cultura che vi prosperò avrebbero fatto parlare di esse co-
me di una Magna Grecia, cioè di una «Grecia grande» (in greco Megàle Hellàs).
Uno schema ricorrente Come nasceva una colonia? Al di là delle differenze tra le si-
tuazioni particolari, possiamo individuare uno schema ricorrente. Una polis organizzava
l’emigrazione di una parte dei cittadini, mettendo a disposizione le navi, i tecnici e tutti i
mezzi necessari. I membri della spedizione s’imbarcavano sotto la guida di un ecìsta, let-
teralmente «fondatore», verso una meta individuata sulla base di alcuni requisiti essen-
ziali: facilità di ormeggio, fertilità del suolo, difendibilità.
Secondo una sequenza comunemente accettata, le prime colonie furono Pitecussa (odier-
na Ischia) e Cuma, in Campania, fondate tra il 775 e il 760 a.C. da Calcide ed Etreia, le due
† Il tempio di Cerere
a Paestum, 200 a.C. ca. più importanti poleis dell’Eubea. Calcide fu attivissima: si devono a lei, negli anni seguen-
† «Il tuffatore», VI sec. a.C.
[dalla «Tomba del tuffatore», Museo di Paestum]
Nell’Italia meridionale e in Sicilia la colonizzazione greca importò e diffuse i
modelli artistici della madrepatria, rinnovandoli e trasformandoli in rapporto
all’ambiente e alle esigenze locali. Le città di nuova fondazione, divenute assai
prospere grazie alla ricchezza delle terre e agli scambi commerciali,
rivaleggiarono ben presto con la madrepatria sia per il numero sia per la
grandiosità delle costruzioni e delle espressioni artistiche. Paestum, fondata
verso il 600 a.C., rappresenta solo un esempio dell’originalità e della
magnificenza della cultura magnogreca.
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