Page 21 - Storia dell'inquisizione spagnola
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seguita  da  un  lento  declino  che  riporta  il  numero  annuale

               delle  cause  a  una  trentina.  Perché?  L’insediamento  della
               Corte  a  Madrid  determina  l’apertura  di  un  tribunale
               concorrente nella capitale. Ma questo fattore ha avuto peso
               solo più tardi. La causa più immediata del crollo sembra la
               decadenza  del  sistema  delle  visite  del  distretto,  mentre  è
               essa stessa la conseguenza di un più radicale cambiamento
               nel lavoro inquisitoriale di una modifica dell’elenco dei reati

               considerati  prioritari  —  sulla  quale  torneremo  nel  corso
               dell’opera — e di un cambiamento della prassi processuale.
               Il  lavoro  del  Santo  Uffizio  diventa  più  sereno,  più  sfumato,
               più  preoccupato  di  pesare  esattamente  la  responsabilità  di
               ogni accusato, magari anche di convertirlo, più burocratico.
               Tanto che i tre inquisitori che sono ora in funzione a Toledo

               riescono solo con grande difficoltà a sbrigare un numero di
               cause  quattro  volte  inferiore  a  quello  che  due loro colleghi
               sbrigavano senza fatica prima. Verso il 1630-1640 termina il
               secondo ciclo.
                  La  grave  persecuzione  che  si  abbatte  sulle  comunità  dei
               Nuovi  Cristiani  portoghesi  emigrati  in  Castiglia  dal  1580,
               specialmente  su  quella  di  Madrid,  determina  una  leggera

               ripresa  dell’attività  negli  anni  1640-1660,  più  accentuata
               forse di quanto la curva non lasci supporre, se si considera la
               complessità delle cause discusse. È questo il terzo ciclo. Poi
               il lavoro diminuisce fino a cessare quasi completamente nel
               secolo XVIII.


                  Riepiloghiamo  i  dati  che  possiamo  trarre  da  queste
               premesse.  Primo  punto:  abbiamo  livelli  di  attività  molto
               diversi  secondo  le  epoche.  Tre  o  quattro  processi  all’anno,
               negli  anni  buoni,  nel  secolo  XVIII,  una  trentina  alla  prima
               metà del XVII, duecento nella metà del XVI, circa cinquanta

               solo  nel  corso  del  1490.  In  secondo  luogo,  un  ritmo  ben
               marcato che mette in evidenza i primi anni e la metà del XVI
               secolo e, relativamente, la metà del XVII.
                  Non  pretendiamo  di  avere  misurato  così  le  variazioni
               dell’intera attività inquisitoriale, né quelle del suo peso reale
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