Page 22 - Storia dell'inquisizione spagnola
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nel paese. Sappiamo che le cause di fede ne sono solo una
parte, che il tribunale giudica inoltre le cause criminali in cui
sono implicati i suoi agenti, compie indagini sulla «purezza
del sangue» per il loro reclutamento; ma anche, soprattutto,
che, dietro pagamento, per conto di chiunque, operando
come un’agenzia semipubblica, controlla la diffusione della
stampa; che influisce così su molteplici aspetti della vita
spagnola che non riguardano necessariamente le cause di
fede. Ma come proclamano le lettere d’investitura degli
inquisitori, e come ripete la Suprema, i processi di fede sono
il centro del lavoro inquisitoriale, tutto il resto non è che
accessorio. «Abbiate grande cura nell’istruire i processi di
fede, perché questa è la principale attività alla quale voi
dovete dedicarvi», ricorda una lettera del Consiglio agli
inquisitori di Toledo.
I bersagli principali
Per spiegare l’andamento della curva di attività (pag. 23)
siamo stati costretti a fare allusione ai differenti tipi di
«selvaggina» perseguita dal Santo Uffizio poiché i bersagli
hanno subito dei profondi cambiamenti e con il termine di
eresia si sono indicate, secondo le epoche, cose ben diverse.
Torniamo al caso toledano e suddividiamo i processi di cui
conosciamo l’argomento per tipo di reato, riprendendo, dopo
una semplificazione, la classificazione adottata dagli stessi
inquisitori .
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La semplice enunciazione delle categorie è rivelatrice.
Dapprima i delitti classici, quelli su cui insistono
abitualmente gli storici del tribunale. In primo luogo
giudaismo e maomettismo, delitti tipici dei Nuovi Cristiani,
conversos o moriscos, delitti di minoranze, delitti contro il
cristianesimo, segno di non assimilazione alla società
dominante. Segue il protestantesimo, al quale abbiamo
unito, tanto erano rari, i pochi casi di illuminismo
(alumbrados) che abbiamo incontrato. Qui compare anche un