Page 90 - Per la difesa dello Spiritismo
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fissò lo sguardo in un punto dello spazio, dicendo: “Qui con me c’è
mio padre. Egli è venuto perché mi desidera. E’ così solo!”. - Essa
quindi gli rivolse la parola, dicendo: “Vengo, vengo!” - Poi disse a
me: “Oh, se tu sapessi quanto è vicino a noi!” - Indi rivolse
nuovamente lo sguardo da quella parte, e con sorpresa esclamò:
“Come mai! Con lui c’è Vida!” - Si rivolse quindi a me, ripetendo:
“Sai tu che Vida è con lui?” - Poi nuovamente al padre: “Lo so che
mi desideri... Vengo, vengo...” - Dopo di che, mormorò alcune frasi
d’addio, mal comprese dagli astanti...».
A proposito del caso interessante esposto, noto come in
precedenza io avessi fatto rilevare al Sudre che non si era mai dato il
caso di un morente al quale fosse apparso il fantasma di un vivente,
per quanto ansioso egli si dimostrasse di rivedere quel vivente prima
di morire; circostanza importantissima, poiché valeva ad eliminare la
spiegazione allucinatoria delle visioni dei morenti, la quale si
fondava sull’ipotesi dell’attenzione aspettante; e aggiungevo che,
non solo ciò non era mai avvenuto, ma erasi invece realizzata l’altra
circostanza complementare di morenti ai quali erano apparsi fantasmi
di persone ritenute viventi dal morente e dai presenti, ma che in tutti i
casi del genere erasi riscontrato che il vivente apparso al moribondo
era morto nel frattempo ad insaputa di tutti. Il caso qui contemplato
viene ad aggiungersi agli altri, per quanto appartenga a un gruppo
notevolmente diverso, tenuto conto che i presenti erano consapevoli
della morte di colei che apparve alla moribonda; il che non impedisce
che il suo valore teorico, in senso spiritico, risulti ugualmente grande,
non potendosi propugnare seriamente l’ipotesi di una trasmissione
telepatica dei presenti alla moribonda; nel qual caso il fenomeno
avrebbe dovuto estrinsecarsi in guisa assai diversa (e cioè, sotto
forma di lettura del pensiero). Comunque, se vi fosse qualcuno il
quale propendesse per tale spiegazione, gli ricordo ch’egli è tenuto
anzitutto a spiegare i casi in cui nessuno dei presenti è consapevole
della morte della persona manifestatasi al degente. E siccome egli
non perverrà certo a spiegarli con nessuna delle ipotesi naturalistiche,
ne deriva ch’egli dovrà convenire ugualmente sul fatto che i casi
delle apparizioni dei defunti al letto di morte, considerati
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