Page 87 - Per la difesa dello Spiritismo
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più   precisamente,   in   tal   caso   le   discipline   metapsichiche
          progrediranno   unicamente   in   virtù   degli   sforzi   compiuti   dagli
          spiritisti, visto che i dirigenti il movimento spiritico tennero sempre il
          debito   conto   delle   obbiezioni   ragionevoli   loro   rivolte   dai
          metapsichicisti.
                 Prima di passare ad altro tema, ritengo necessario riferire un
          esempio di «apparizioni di defunti al letto di morte»; e ciò a profitto
          di quei lettori cui giungesse nuovo il tema. Per non ripetermi, lo
          sceglierò   tra   quelli   occorsi   dopo   la   pubblicazione   della   mia
          monografia su tale argomento; avvertendo che i casi più dimostrativi
          nel senso spiritico, si contengono nella monografia in discorso.
                 Tolgo   il   caso   seguente   dal   «Journal   of   the   Society   for
          Psychical Research» (vol. XXI, p. 345-349). I relatori del caso sono
          il   professore  William   Barrett   e   la   di   lui   consorte,   dottoressa   in
          medicina   e   chirurgia,   la   quale   ne   fu   testimone.   Il   prof.   Barrett
          osserva:
                 «I casi delle “visioni dei morenti”, allorché questi scorgono il
          fantasma   di   qualche   loro   parente   del   quale   ignorano   la   morte,
          forniscono   forse   una   delle   prove   migliori   in   favore   della
          sopravvivenza. Io ne diedi qualche esempio impressionante nel mio
          libro “On the Threshold of the Unseen” e numerosi casi di tal natura
          si contengono nei “Proceedings” della nostra società. Anche il prof.
          Richet riconosce che questi casi sono molto importanti, e meglio
          dilucidabili   con   l’ipotesi   spiritica   che   con   la   “criptestesia”,
          aggiungendo:   “Di   tutti   i   casi   invocati   per   fare   ammettere   la
          sopravvivenza, questi (vale a dire, le Visioni dei morenti), sono i più
          perturbanti”; bene  inteso, “perturbanti” dal di lui punto di  vista
          materialistico.
                 Comunque,   noi   dobbiamo   tener   conto   del   fatto   che   le
          «allucinazioni» vere e proprie non sono rare all’istante preagonico, e
          che   pertanto   uno   stato   psichico   di  attenzione   aspettante  nel
          morente, potrebbe averle provocate; dimodoché i casi teoricamente
          più importanti risultano quelli in cui si riscontra la prova conclusiva
          del morente il quale visualizza il fantasma di un defunto di cui egli
          ignora la morte.


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