Page 125 - Per la difesa dello Spiritismo
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su; è giunta l’ora di separarci”. La signorina Cook si riscosse: aveva
          inteso quelle parole; dimodoché piangendo supplicava la Katie King
          di volersi indugiare qualche tempo ancora. “Non lo posso, mia cara”,
          - rispose la Katie King – “la mia missione è finita. Dio ti benedica”.
          Conversarono insieme qualche momento ancora, fino a quando le
          lagrime   impedirono   la   parola   alla   signorina   Cook;   alla   quale,
          seguendo   le   ingiunzioni   della   Katie,   io   mi   ero   avvicinato   per
          sorreggerla,   essendo   essa   ricaduta   sul   pavimento   in   preda   a
          singhiozzi convulsi».
                 Come   si   vede,   nel   meraviglioso   episodio   esposto,   si
          riscontrano combinate le due migliori prove che la scienza è in diritto
          di esigere onde ammettere l’indipendenza psichica di una personalità
          medianica. Da una parte, cioè, il fatto della forma materializzata
          visibile in piena luce insieme alla medium; dall’altra la circostanza
          psicologicamente risolutiva, di due distinte individualità, entrambe in
          possesso   di   tutte   le   loro   facoltà   coscienti,   le   quali   vanno
          intrattenendosi affettuosamente insieme, scambiandosi commosse e
          piangenti un ultimo addio. Di fronte a prove consimili chi oserebbe
          parlare sul serio di «prosopopesi-metagnomia»? Chi dunque potrebbe
          fantasticare sul serio che le due metà di una personalità medesima,
          abbiano   il   potere   di   sdoppiarsi   e   trasformarsi   in   due   complete
          individualità fornite di caratteristiche intellettuali loro proprie? Chi
          dunque si sentirebbe di sostenere che la personalità subcosciente
          della medium, esteriorandosi e materializzandosi, venga per incanto a
          trasformarsi   in   una   personalità   che   ignora   completamente   di
          appartenere  a  quell’altra  metà  della  vita  di  sé  stessa  che  le  sta
          dinanzi;   e   che,   per   giunta,   tale   ignoranza   condivisa   fatalmente
          dall’altra metà, possa giungere a tanto da far sì che quelle due
          infelicissime   sezioni   d’anima,   entrambe   miseramente   illuse,
          finiscono per immaginarsi (non si sa bene per quali reconditi misteri
          della   prosopopesi)   di   doversi   ben   presto   separare   per   sempre;
          dimodoché piangendo si scambiano frasi affettuose e parole strazianti
          di addio? - Diciamolo con le parole del professore Hyslop: «Non
          possono esservi limiti assegnabili alla credulità di colui il quale sia
          capace di credere sul serio a tale interpretazione dei fatti».


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