Page 122 - Per la difesa dello Spiritismo
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alito sfiorarmi le guancie. Una volta ascoltai le pulsazioni del cuore
          di uno di tali fantasmi... Sono convinto che ci troviamo sulla soglia
          di una nuova scienza, e forse di una nuova êra...».
                 Come si vede, nel brano citato non solo vengono confermate
          le   osservazioni   del   Crookes   circa   le   pulsazioni   del   cuore   dei
          fantasmi,   ma   le   osservazioni   stesse   vengono   ulteriormente
          comprovate dalla circostanza complementare del respiro affannoso
          rilevato dal prof. Pawloski nei fantasmi da lui osservati, respiro che
          giungeva a sfiorargli il volto.
                 Ricordo infine al Sudre ch’egli stesso, riferendo le esperienze
          del   professore   Richet   in   Algeri,   e   a   proposito   del   fantasma
          materializzato di «Bien-Boa», osserva: «Egli respirava così bene, né
          più né meno di un vivente, che il prof. Richet ottenne il precipitato
          bianco di carbonio facendolo soffiare in un bicchiere d’acqua di
          barite». Dal che si apprende come il Sudre fosse perfettamente edotto
          sul fatto che i fantasmi materializzati respirano alla guisa degli esseri
          viventi;   e   allora   non   si   sa   comprendere   com’egli   non   ne   abbia
          dedotto necessariamente che se respiravano, allora dovevano essere
          provvisti dei sistemi polmonare e circolatorio; e in conseguenza, che
          dovevano   risultare   fantasmi  organizzati,   a   niente   affatto
          plasticizzati.
                 Resta inteso pertanto che i fenomeni delle materializzazioni si
          dividono in due speciali categorie, l’una complementare dell’altra:
          nella prima delle quali si contemplano i fenomeni dovuti all’esistenza
          di una «forza plasticizzante» in servizio del pensiero subcosciente del
          medium, forza che può esercitarsi indifferentemente materializzando
          oggetti inanimati, o riproducendo in effigie teste umane piatte o in
          bassorilievo; nella seconda si contemplano i fenomeni del genere
          dovuti all’esistenza di una «forza organizzante», a cui sono dovute le
          materializzazioni   di   arti,   di   teste   normalmente   conformate,   e   di
          organismi umani più o meno integralmente costituiti.
                 Tornando al Sudre, osservo che comunque risulti l’opinione
          di   lui   a   proposito   di   «obbiettivazioni   plastiche»   e   di   «creazioni
          organiche», sta di fatto ch’egli termina concludendo che con l’ipotesi
          dell’«ideoplastia»   combinata   alla   prosopopesi-metagnomia,   si


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