Page 119 - Per la difesa dello Spiritismo
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osserva:
«Si tratta pertanto di una idea-immagine tradotta
plasticamente, piuttosto che di un misterioso potere di restaurazione
integrale biologica. La teleplastia è esattamente comparabile a uno
scultore prodigioso il quale si provasse a modellare il volto di una
data persona sia ricorrendo ai propri ricordi - nel caso che l’abbia
conosciuta - sia mediante i ragguagli ch’egli riesce a procurarsi. Più
abbondanti saranno i ragguagli, e più perfetta riuscirà la
rassomiglianza».
Come si vede, dal brano esposto dovrebbe arguirsi che il
Sudre propenda a spiegare i fenomeni di materializzazione con la
sola ipotesi di una obbiettivazione plastica del pensiero subcosciente
del medium; il che sembra emergere altresì da talune argomentazioni
da lui formulate nella sua critica alla teoria del dottor Geley.
Quest’ultimo, in base ai fenomeni di materializzazione considerati in
rapporto con la genesi e lo sviluppo degli organismi viventi
(ontogenesi), aveva concluso legittimamente che una medesima
legge governa i fenomeni delle materializzazioni medianiche e delle
creazioni organiche; legge che farebbe capo alla potenza
organizzante di un’«Idea Direttrice» la quale si eserciterebbe sulla
materia in virtù di un «dinamismo superiore» di natura immanente. Il
Sudre contesta - e secondo me a torto - che un’unica legge sia posta a
governo dei due ordini di fenomeni, e tra le argomentazioni da lui
formulate in difesa del suo punto di vista, vi è la seguente, la quale si
riferisce ai fenomeni delle materializzazioni in genere:
«Esse presentano delle lacune incompatibili con le funzioni
fisiologiche: non si è certo mai visto una mano vagare per lo spazio,
indipendente da ogni rapporto con un corpo, la quale sia provvista di
vene ed arterie, le quali non possono condurre il sangue da nessuna
parte. Senza dubbio queste mani, e in generale tutte queste forme,
hanno le apparenze della vita, ma non sono che apparenze. Le figure
di cera in un museo anatomico hanno altresì le apparenze della realtà,
e assumerebbero le apparenze della vita qualora un artista ingegnoso
trovasse il segreto di farne dei perfetti automi. Orbene, le produzioni
teleplastiche ricordano più un automa di tal natura, che le forme
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