Page 85 - Un fisico in salotto
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La Relatività Generale
Proprio le eclissi totali di Sole consentono una delle verifiche più importanti delle
circostanze previste dalla Teoria della Relatività Generale.
Come suggerisce l’attributo, questa teoria è un ampliamento della Relatività che
abbiamo esposto finora, e che avremmo dovuto chiamare più propriamente Teoria
della Relatività ristretta oppure Teoria della Relatività speciale.
Anche la Relatività Generale è stata formulata da Einstein e pubblicata alla fine
del 1915, dopo lunghi anni di lavoro che hanno segnato una delle imprese
intellettuali più straordinarie della storia.
Una delle previsioni più importanti della Relatività Generale è che la luce viene
deflessa dalla forza di gravità, come un sasso che, lanciato orizzontalmente, non
prosegue in linea retta ma descrive una traiettoria parabolica durante la sua caduta.
Ciò contrasta con quello che ci sembra corrispondere al vero e cioè che invece la
luce si propaghi sempre in linea retta.
In effetti, in qualsiasi esperimento che possiamo eseguire qui sulla Terra
osserviamo che la luce si propaga in linea retta. Ma ciò è dovuto soltanto al fatto
che, qui sul nostro pianeta, la forza di gravità è tutto sommato molto debole.
Dovremmo poter disporre di un campo gravitazionale molto intenso, ma dove
potremmo andare a trovarlo? Sulla Luna? Eh no! Sulla Luna, come abbiamo già
osservato, la forza di gravità è addirittura un sesto di quella che c’è sulla Terra.
Dovremmo piuttosto andare su un corpo celeste molto più grande della Terra.
Qui nel nostro Sistema Solare c’è un corpo celeste che potrebbe fare al caso
nostro: il Sole stesso, che è talmente grande da generare nei pressi della sua
superficie una forza di gravità addirittura ventotto volte superiore a quella della
Terra. Sul Sole, se ci potessimo andare, peseremmo dunque ventotto volte di più.
Una esile signora di 50 chili peserebbe quasi una tonnellata e mezzo!
Comunque, non occorre andare sul Sole per vedere se c’è o meno una deflessione
dei raggi luminosi. Basta aspettare un’eclissi totale, quando le stelle sono visibili in
pieno giorno, e osservarne una che vediamo in prossimità del Sole. In questo caso, la
luce proveniente dalla stella ‘sfiora’ la superficie del Sole e, se c’è una deflessione
della traiettoria percorsa dalla luce, vedremo la stella in una posizione leggermente
diversa da quella che le compete tra le costellazioni, quando la stella è visibile di
notte.
È proprio quello che succede se siamo davanti al portone di casa e il vicino del
sesto piano innaffia i fiori senza preoccuparsi di bagnare le persone che stanno di
sotto! Istintivamente noi guardiamo sopra la nostra testa, nella direzione dalla quale
vediamo arrivare le gocce d’acqua; ma quel signore non si trova proprio a
perpendicolo sopra di noi: la deflessione delle gocce d’acqua, dovuta magari a un
po’ di vento che investe i piani superiori del palazzo, fa sì che la sua vera posizione
non corrisponda a quella che ci saremmo aspettati.
Ebbene, proprio perché inzuppato da un vicino, Einstein propose agli astronomi
questo esperimento: «Alla prossima eclissi totale di Sole, andate a fotografare le