Page 89 - Un fisico in salotto
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Gauss


          Per illustrare la questione è interessante fare un balzo all’indietro nel tempo per fare
          conoscenza  con  uno  dei  più  grandi  matematici  di  tutti  i  tempi:  il  tedesco  Carl
          Friedrich Gauss (1777-1855).
             Stringiamogli  la  mano,  presentandoci.  Forse  ci  aiuterà  a  risolvere  il  nostro
          problema!

             Gauss fu precocissimo, mostrando la sua genialità fin dalle scuole elementari.
             Le scuole tedesche di quel tempo erano molto severe, tuttavia i bambini erano,
          come adesso, più propensi a giocare che a studiare.
             Un giorno il maestro, che aveva difficoltà a tenere a bada la turbolenta scolaresca,
          pensò  di  cavarsela  proponendo  un  problema  di  aritmetica  che  tenesse  occupati  i
          bambini in classe per parecchio tempo, permettendogli così di riprender fiato.
             Il problema era proprio questo: calcolate la somma dei numeri da uno a cento. Si

          intende i numeri interi, ovviamente: uno, due, tre e così via. I bambini si misero al
          lavoro. Non era un compito facile: uno più due fa tre; poi ci aggiungo tre e fa sei; poi
          ci aggiungo quattro e fa dieci; poi ci aggiungo cinque e fa quindici...; arrivare fino a
          cento fa venire il mal di testa solo a pensarci.
             Ma il piccolo Carl (aveva allora otto anni) si presentò dopo pochi istanti e disse
          con il dovuto rispetto (tipico nelle scuole di allora...): «Signor Maestro, la somma fa

          cinquemilacinquanta (scriviamolo con i numeri: 5.050)». «Mi stai prendendo in giro
          eh, Gauss? Come ti permetti? Come ti sei inventato questo numero? Convocherò tuo
          padre!»  «No,  no,  Signor  Maestro,  non  volevo  mancarle  di  rispetto.  Mi  scusi,
          comunque; ma la somma fa proprio 5.050».
             Il maestro, che non era poi tanto cattivo, passò sopra all’episodio; ma poi, tornato
          a casa, toccò a lui mettersi a contare e, dopo molto tempo, magari tra un inevitabile
          errore di distrazione e l’altro, trovò finalmente il risultato giusto: 5.050!

             Qualcuno  dei  presenti,  accomodato  nella  poltrona  del  salotto,  ha  capito  come
          aveva  ragionato  Gauss?  Forse  c’è  un  Gauss,  nascosto  nell’avvocato  Minasi,  e
          nessuno se ne è ancora accorto!
             Devo dire che magari proprio un Gauss non si troverà facilmente, tuttavia ricordo
          che tanti anni fa un collega mi chiese di sostituirlo, per una settimana o poco più, per

          insegnare matematica nella prima media di una scuola privata.
             Io  fui  molto  contento:  era  una  novità  assoluta  per  me.  In  quei  pochi  giorni  di
          supplenza non aveva molto senso proseguire nel programma dell’insegnante titolare
          che  poi  avrebbe  dovuto  ‘riagganciarsi’  agli  argomenti  che  avrei  trattato.  Decisi
          allora di fare qualcosa di diverso: di proporre problemi che sembrano difficili ma
          che hanno una soluzione alla quale si arriva con un ragionamento semplice. Insomma,
          di fare in pratica test di intelligenza.
             Proposi, tra questi problemi, proprio quello di sommare i primi numeri interi. Ma

          volli  esagerare:  non  mi  accontentai  di  ‘cento’.  Chiesi:  «Trovatemi  la  somma  dei
          numeri interi da uno a mille».
             Avvenne proprio quello che, un paio di secoli prima, era successo nella classe di
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